Riprendono le indagini

Un caso aperto da 45 anni: la Procura di Vicenza riapre il caso di Nadia Chiarello

La famiglia spera di fare finalmente luce su un possibile omicidio. Il criminologo Edoardo Genovese: "Si potrebbe riscrivere tutta un’altra storia"

Un caso aperto da 45 anni: la Procura di Vicenza riapre il caso di Nadia Chiarello
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Dopo oltre 45 anni di misteri e silenzi, il caso della morte di Nadia Chiarello, una giovane di 17 anni scomparsa nel gennaio del 1979, torna sotto i riflettori. La Procura di Vicenza ha disposto la riesumazione del corpo della ragazza, segnalando una possibile svolta nelle indagini.

Un caso di 45 anni fa

Nadia Chiarello, impiegata come segretaria presso la Conceria Italia di Chiampo, scomparve il 10 gennaio 1979 dopo aver terminato il suo turno di lavoro. Le ricerche iniziate quasi subito non portarono a risultati, e il suo corpo fu ritrovato solo nove giorni dopo, adagiato in una buca nella neve vicino alla conceria.

Nadia Chiarello

L'autopsia condotta all'epoca indicò come causa della morte un trauma cranico, attribuito a un incidente stradale, e il caso fu archiviato come omicidio colposo. Tuttavia, nessun colpevole venne mai individuato.

La famiglia non demorde

Negli ultimi anni, però, i familiari di Nadia, assistiti dall'avvocato Chiara Parolin e dal criminologo Edoardo Genovese per conto dell'associazione Penelope Onlus, hanno richiesto nuove indagini, sollevando dubbi sulla dinamica dell'incidente. Secondo le evidenze raccolte, emergono elementi che potrebbero escludere l'ipotesi dell'incidente stradale, aprendo la possibilità che Nadia sia stata vittima di un omicidio volontario.

Il criminologo Edoardo Genovese, assieme alla madre di Nadia, Iole, e alla sorella Barbara

" Un plauso alla Procura di Vicenza che ha deciso di dare una risposta significativa ai tanti dubbi che abbiamo sollevato insieme all’Avvocato Chiara Parolin", scrive in un post su Facebook il criminologo Edoardo Genovese. "La riesumazione dei resti della povera Nadia e il nuovo esame autoptico potrebbero riscrivere tutta un’altra storia".

"Per la Famiglia di Penelope, oggi, è una giornata importante. È stato un momento molto intenso! Sempre al fianco di Mamma Iole, 86 anni, esempio di solidità, e alla figlia Barbara, una leonessa per definizione, che da 45 anni si battono con determinazione e coraggio per arrivare alla verità! Amici mai perdere la speranza, la verità è una strada in salita".

La riesumazione del corpo, prevista per il prossimo venerdì, 20 settembre 2024, rappresenta un passo fondamentale in questa direzione. Gli inquirenti sperano che le nuove analisi sui resti della ragazza possano fornire elementi utili per fare luce su uno dei casi irrisolti più drammatici della provincia vicentina.

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