Carabinieri

Truffa del Rolex a Marostica: arrestato un 24enne napoletano

Solo dopo si è scoperto che il benestare arrivato dalla banca era fasullo. Quel giorno infatti l'istituto aveva i telefoni isolati.

Truffa del Rolex a Marostica: arrestato un 24enne napoletano
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I Carabinieri di Marostica arrestano un uomo per possesso di documenti falsi e nella stessa circostanza ne denunciano un altro per la truffa del Rolex.

Truffa del Rolex a Marostica

Durante pomeriggio del 16 giugno scorso, i carabinieri della Stazione di Marostica, hanno arrestato Emanuele De Simone, nato a Napoli il 24 luglio 1997, pregiudicato, per i delitti di documenti falsificati e truffa aggravata in concorso con G.D.S., 32enne italiano pregiudicato, che nell’occasione veniva denunciato in stato di libertà.

L’attività di polizia giudiziaria aveva inizio lo scorso maggio quando presso quel comando stazione, giungeva la telefonata di un cittadino il quale riferiva che dopo aver posto in vendita un orologio Rolex sulle varie piattaforme online, veniva contattato da un uomo, residente in un’altra provincia, con chiaro accento napoletano. L’interlocutore si dimostrava interessato all’orologio e accettava senza trattare sul prezzo (oltre 10mila euro) nonostante fosse ben superiore al valore di mercato, cosa che lo insospettiva alquanto tanto che iniziava a fare domande che dopo un po', portavano il potenziale acquirente a rinunciare alla trattativa con una banale scusa legata ai vaccini anti-covid.

La telefonata "farlocca" in banca

Mentre i militari dell’Arma approfondivano gli accertamenti, lo scorso 9 giugno, sempre nel comune di Marostica, veniva consumata una truffa avente ad oggetto un Rolex da 11.000 Euro. Nella circostanza, un uomo, consegnava un assegno circolare alla parte offesa che prima di consegnare l’orologio, faceva eseguire dalla propria banca delle verifiche e solo dopo aver ricevuto la conferma dall’impiegato della banca dell’acquirente, circa la bontà del titolo di pagamento, consegnava il Rolex.

Solo il giorno successivo si scopriva che per tutta la giornata del 9 giugno l’istituto di credito dell’acquirente era rimasto completamente isolato dalla linea telefonica e pertanto non erano stati loro, a dare il benestare dell’assegno in questione che, dai successivi accertamenti, risultava contraffatto/clonato.

Il 14 giugno successivo, il comando carabinieri di Marostica veniva contattato nuovamente dal cittadino con i quali avevano interloquito a maggio il quale riferiva di essere stato nuovamente contattato per la compravendita del suo Rolex, sempre dallo stesso interlocutore. A questo punto, concordata la modalità di acquisto, i carabinieri si posizionavano nelle immediate vicinanze dell’istituto di credito scelto dalle parti per lo scambio, da dove potevano monitorare la situazione.

Credevano di averla fatta di nuovo franca, invece...

Dopo l’incontro, acquirente e venditore entravano in banca dove il cassiere contattava telefonicamente l’istituto che emetteva l’assegno circolare e, parlando con una impiegata, non veniva concessa la bene emissione dell’assegno ma proprio in  quei frangenti la linea cadeva. Il cassiere riprovava e parlando stavolta con un uomo, questi confermava la bene emissione dell’assegno in questione e la sua negoziabilità.

A tal punto, veniva ceduto l’orologio al compratore che pretendeva, prima di uscire, di staccare la matrice dall’assegno come controprova dell’avvenuto pagamento, a scanso di future eventuali contestazioni. Non appena usciva dalla banca, l’odierno arrestato si dirigeva con solerte fretta verso l’auto dove lo aspettava il complice, venendo entrambi bloccati dai militari presenti che recuperavano la scatola con l’orologio oggetto di truffa, procedendo a perquisizione personale nella cui circostanza, rinvenivano una carta d’identità ed una patente di guida che riportavano la foto del soggetto che deteneva i documenti.

Capito di essere stato scoperto, ammetteva che entrambi i documenti erano falsi e declinava le sue generalità. Il
secondo soggetto, veniva invece subito riconosciuto dai militari operanti come l’autore della truffa perpetrata il giorno 09.06.2021, poiché disponevano di una foto a colori fornita dalla vittima. Condotti entrambi presso gli uffici di Marostica, DE SIMONE Emanuele veniva arrestato e su disposizione del Sostituto Procuratore Angelo Parisi, magistrato di turno, veniva associato presso la casa circondariale “San Pio X” di Vicenza in attesa di convalida, mentre il complice veniva deferito in stato di libertà e rimesso in libertà.

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