Dopo l’autopsia eseguita su Diana Canevarolo, la 49enne morta in seguito ad un gravissimo trauma cranico col quale era stata trovata riversa, sotto casa in via Zara di Torri di Quartesolo, poco dopo le 5 del mattino dello scorso 4 dicembre 2025, il quadro investigativo assume sempre più le tinte del giallo poiché, da subito aperte tutte le ipotesi, gli esiti dell’esame autoptico sembrano indicare una direzione ben precisa.
Esclusa la caduta
Esclusa la caduta dalla finestra di casa, dato che al San Bortolo si era inizialmente notato solo il violento colpo alla parte occipitale sinistra della donna, ma nessun altro segno compatibile con un precipizio accidentale, ora sarebbero state rilevate “lesioni al collo“.
Così, la morte sopraggiunta a due giorni dal ricovero, ha obbligato la Procura vicentina ad inspessire il fascicolo aperto contro ignoti, con carte che ora parleranno anche di possibile omicidio o, almeno, in quel senso indicherebbero agli investigatori di indagare.
Conferma di questa rilevante novità sarebbe stata data alla stampa dallo stesso legale della famiglia, l’Avvocato Cesare Dal Maso, che tutela, appunto, il compagno e il figlio della donna.
A favore di microfoni, infatti, l’Avvocato ha ritenuto che una testimonianza di cui si era letto sulla stampa e relativa ad un alterco avvertito proprio in quelle ore, possa dare sostanza all’indizio della lesione verificata con l’autopsia, al collo della vittima.
La novità
Al decesso della 49enne, come avrebbe riferito l’avvocato, sia pur riconducibile alla ferita alla testa, potrebbe non essere estraneo un segno rilevato attorno al collo ed affatto compatibile con la caduta accidentale dalla finestra sotto la quale la Canevarolo venne trovata agonizzante dopo l’allarme dato dal suo stesso compagno.
Unanime cordoglio
Frattanto si sono moltiplicati i segni di cordoglio per la scomparsa di Diana Canevarolo, che tanta eco ha destato anche dalle parti di Vò Euganeo, paese d’origine che in suo ricordo ha organizzato una fiaccolata per giovedì 18 dicembre 2025.
Indagini e sequestri
Sequestrato l’immobile dove sono stati raccolti reperti a più riprese, sono finiti sotto sequestro anche attrezzi presenti nel garage di casa; analizzati i filmati di tutte le telecamere di sicurezza del circondario e analizzato il traffico dei telefoni cellulari dell’intera famiglia della vittima.