«Terra sacra agli alpini» sul rostro ligneo del Ponte Degli Alpini
La scritta è il frutto dell’ingegno e delle creatività di Diego Cuccarollo, che «lavora col cuore e non con le mani».
«Terra sacra agli alpini» sul rostro ligneo del Ponte Degli Alpini
«Correva l’anno 2016, quando andai in Ortigara con i ragazzi del gruppo alpini di Pianezze. Era una domenica e ricordo ancora quanto fosse stata un’esperienza bellissima, di fratellanza».
Dalle parole di Diego Cuccarollo traspare l’emozione di quei giorni passati a sistemare il rifugio e le zone circostanti, come è solito da parte del gruppo alpini di Pianezze. L’Ortigara è molto più che il nome di un semplice luogo.
«Ogni sasso che calpesti, ogni sentiero che percorri, rappresenta il sangue di tanti giovani. Su ogni sasso scorre il sangue di una vita umana, innocente, che si è sacrificata per la patria. In quel luogo le loro anime aleggeranno per sempre».
Fu proprio l’anno scorso che Diego si è ritrovato tra le mani un cartello da restaurare con la scritta «Terra sacra agli alpini». Non riteneva adeguato porre una scritta talmente importante su un misero pezzo di alluminio. Così l’ingegno e la creatività insiti nel suo animo da scultore, gli hanno permesso di realizzare tale scritta su un pezzo di legno, su un rostro ligneo appartenente al Ponte degli Alpini. Una scultura lignea che è stata prima presentata il 25 luglio nella sede alpini di Pianezze. Una serata frutto dell’iniziativa di Giovanni Maroso, capogruppo degli alpini di Pianezze.
«Diego lavora col cuore e non con le mani», afferma Maroso nell’arco della serata.
Un pezzo che è stato depositato nel luogo della memoria, l’Ortigara, proprio domenica 28 luglio, al rifugio Cecchin. Erano presenti l'Associazione alpini di Marostica con il Presidente Sbalchiero, il Consigliere nazionale Genero, il 3° raggruppamento giovani Alpini con la Presidente Lisa Turrin, la sezione Alpini di Gries-Bolzano, in servizio nella settimana al ripristino delle trincee, il sindaco di Pianezze, Luca Vendramin, le bandiere ed i Fanti di Pianezze con il presidente Alfeo Fantinelli.
«Noi ricorderemo i caduti e il mondo intero si ricorderà di noi, alpini, grazie a quest’opera», conclude Maroso.
Due montagne, il Grappa e l'Ortigara, zone di battaglie feroci nella Grande Guerra, vengono rappresentate attraverso il monumento di Diego, nel quale sono incise le penne alpine spezzate. Così Diego ha utilizzato le sue mani da artista, e guidato dal cuore e dallo spirito valoriale di Alpino, ha creato quest’opera.
«Le mie mani ruvide esprimono di più di tante parole» afferma.
Oltre alla scultura lignea, Diego realizza anche presepi monumentali utilizzando legno, pietra e materiali plastici e ha scolpito, inoltre, il monumento all'alpino, che si trova a Pianezze.