Tennista ha un malore, salvato dal custode dell'impianto che ha usato il defibrillatore
Brava la società sportiva Olympia e complimenti al collaboratore sportivo che ha salvato l'amico

Simone Zordan, il 45enne che lunedì 4 agosto 2025 si è sentito male durante una partita di tennis che stava giocando negli impianti sportivi di Zanè, forse non lo sa ma deve la vita al Decreto "Balduzzi", attuativo del Decreto 26 giugn0 2o17 in materia di sport ed adeguamento impiantistica sportiva. Ma di questo diremo più avanti.
Il fatto, invece
Ora Simone Zordan è all'ospedale di Santorso, ma il 4 agosto 2025, quando erano le 18:30, tesserato per l'Olimpia Zanè, stava giocando, appunto, nell'impianto gestito dalla omonima società sportiva in via dello Sport.

Senza nessun segno premonitore, Zordan crolla a terra con il cuore che fa le bizze mentre, riferiscono alcuni testimoni, quello invoca l'aiuto del compagno di racchetta chiamandolo per nome: "Fabio!"
I soccorsi veloci e competenti
Come riferito dal Giornale di Vicenza, Fabio Carollo, 62enne collaboratore dell’Olimpia Zanè è anche il custode degli impianti sportivi e conoscendo, come è previsto, l'impianto e le sue dotazioni, corre al defibrillatore mentre in suo aiuto si precipita anche il 61enne maestro Gianluca Ghirardello, che assiste il collega nella manovra.
Mentre il cuore di Zordan riprende a battere, dal vicino Ospedale di Santorso arrivano gli operatori del Suem che stabilizzano lo sfortunato tennista e lo stabilizzano e lo intubano prima del ricovero.
Gli stessi operatori sanitari concordano sul fatto che l'intervento con il defibrillatore sia stato provvidenziale per salvare lo Zordan che ieri sera sembrava aver superato la gravità dello scompenso cardiaco occorsogli sul campo da gioco.
Cosa dicono le norme
Le “Linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita da parte delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche” prevedono che ogni impianto sportivo sia dotato di un defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata.
Spetta alle società o associazioni sportive dilettantistiche verificare la presenza del defibrillatore e della persona formata ad utilizzarlo.
Sono escluse da tali obblighi le società o associazioni sportive dilettantistiche che praticano la propria attività al di fuori di un impianto sportivo e quelle che praticano sport a ridotto impegno cardiocircolatorio quali, ad esempio, armi sportive, bocce, dama, golf, tiro a segno e a volo, ecc.
Per garantire la salute dei praticanti attività sportiva, le norme impongono che lo strumento salvavita sia funzionante, correttamente mantenuto e sia presente nell'impianto, personale adeguatamente formato all’utilizzo dello stesso.
Il menzionato Decreto "Balduzzi" precisa che l’obbligo di dotazione del defibrillatore si intende assolto qualora i soggetti obbligati:
- utilizzino un impianto sportivo avente carattere permanente, dotato di defibrillatore semiautomatico o a tecnologia più avanzata;
- dispongano di una persona debitamente formata all’utilizzazione del dispositivo.