«Telefono Amico» per non sentirsi mai soli

Così è molto più di un semplice mezzo di comunicazione, ma uno strumento grazie al quale è possibile creare uno spazio di ascolto, dialogo ed empatia.

«Telefono Amico» per non sentirsi mai soli
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«Telefono Amico» per non sentirsi mai soli

A volte basta sentire una voce gentile che ti chiede «come stai?» per sentirsi meno soli. Soprattutto quando si è anziani, i figli sono lontani e uscire da casa non è più facile come un tempo. A Cassola, per offrire agli anziani un segno di vicinanza, è attivo un servizio tanto semplice quanto prezioso, portato avanti dai volontari dell’associazione «Telefono Amico» di Bassano, che ogni settimana contattano quelle persone sole e non più giovani che vivono nel territorio cassolese per donargli un po’ del loro tempo. «Al momento stiamo seguendo costantemente una decina di anziani. Sono persone che hanno bisogno di raccontarsi, di avere la possibilità di essere ascoltati» dice il presidente della onlus, Gianni Pallaro.

«Ci sono stati segnalati dagli uffici dei servizi sociali del Comune, con i quali collaboriamo da anni».

Per offrire questa opportunità «Telefono Amico» ha ribaltato il suo modo di operare. L’associazione, infatti, attiva in Italia dal 1967 e nel territorio dalla metà degli anni ‘90, risponde in modo anomimo alle telefonate che giungono al numero nazionale 199.284284 (tutti i giorni dell’anno dalle dieci di mattina a mezzanotte).

«La maggior parte delle persone che ci chiamano hanno problemi legati alla solitudine, alla relazioni affettive e familiari o alla sfera sessuale. Data l’alta percentuale di anziani soli presente anche nel nostro territorio e le difficoltà che queste persone hanno nell’instaurare nuovi rapporti, abbiamo pensato di non aspettare che siano loro a contattarci. Siamo noi volontari, quindi, che telefoniamo a loro e al contrario di come avviene solitamente cerchiamo anche di stabilire una conoscenza più approfondita. Alcuni hanno solo bisogno di raccontare la propria giornata, dire cosa stanno preparando per pranzo, far sapere quali sono i loro acciacchi e come si stanno curando».

E così il telefono diventa molto più di un semplice mezzo di comunicazione, ma uno strumento grazie al quale è possibile creare uno spazio di ascolto, dialogo ed empatia con chi si trova in una situazione di fragilità. Nel solo territorio di Cassola in un anno, sono più di cinquecento le telefonate ricevute dagli anziani da parte dei volontari.

«La telefonata diventa una sorta di appuntamento fisso. Ci accordiamo con queste persone per capire qual è il momento migliore per chiamarle. Ognuno di noi segue un anziano e in alcuni casi si sono instaurate delle conoscenze più approfondite che hanno portato anche a degli incontri per fare quattro chiacchiere davanti a un caffè».

Per essere un volontario, però, non si può improvvisare. Chi decide di mettersi a disposizione è chiamato a frequentare un apposito corso di formazione che prepara all’ascolto attivo e alla risposta empatica priva di giudizio. Il prossimo settembre, infatti, prenderanno il via i corsi per i nuovi volontari. L’associazione ha bisogno di nuove voci per rispondere alle tante richieste che riceve. «Dopo una prima parte teorica, l’aspirante volontario si cimenta anche con delle simulazioni per capire qual è l’aproccio da adottare» spiega il presidente della onlus, che a livello nazionale nel 2018 ha registrato più di 50mila richieste di sostegno per un totale di quasi 9mila ore di ascolto. Di queste, ben 13mila telefonate sono legate alla solitudine e al bisogno di relazioni. Nel bassanese, invece, le chiamate ricevute mediamente in un anno sono 6mila, principalmente da uomini di mezza età.

«Non proponiamo risposte risolutive alle persone che ci chiamano, ma cerchiamo di accompagnarli a guardare la propria situazione con più chiarezza e di metterli nella condizione di operare liberamente le proprie scelte».

Per far conoscere il proprio operato e raccogliere fondi per le iniziative la sezione locale di «Telefono Amico», sabato 18 maggio alle 21 all’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola, organizza una performance con protagonista l’orchestra a fiati della «Filarmonica Bassanese» diretta dal maestro Davide Pauletto. Il costo del biglietto d’ingresso è di 8 euro.

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