Sociale, un appello alla comunità romanese

Lanciato dal vice sindaco per incrementare l’aiuto verso il prossimo.

Sociale, un appello alla comunità romanese
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Dall’Assessorato al Sociale del Comune di Romano d’Ezzelino parte un appello alla cittadinanza, tutto dedicato alle attività di volontariato. Un appello che il vice sindaco ed assessore incaricato alle problematiche sociali, Lorenzo Zen, lancia alla comunità per valorizzare delle attività per il sociale volte a rendere la comunità unita nell’aiuto per il prossimo, testimoniando solidarietà.

L'appello al paese

La pressante richiesta dell’Assessorato ai Servizi Sociali e Famiglia persegue due obbiettivi al cui raggiungimento il cittadino potrà prendere parte.

Una prima opportunità di mettersi in gioco è data dalla possibilità di prestarsi ad attività di volontariato al servizio degli anziani della Casa di riposo «San Pio X°» di Ca’ Cornaro. Lì sarà possibile fornire assistenza agli anziani residenti nella struttura, offrendo loro un aiuto concreto inteso come vicinanza e calore umano, nonché consentendo l’organizzazione di iniziative culturali e ricreative, partecipando ai laboratori attivi che vengono già realizzati.

La seconda opportunità è costituita invece dalla possibilità di collaborare alle attività del Centro sollievo «La Torre» attivo in Villa Ferrari in località Spin. Qui la collaborazione è promossa dalla stessa Ulss e vede già attiva l’Associazione di volontariato Amad. Anche in questo caso si tratta di partecipare a piccole e semplici iniziative a favore di persone che a causa dell’età abbiano conclamati problemi cognitivi e di memoria.

«Attualmente il centro sollievo viene aperto solamente due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, ma con l’aumento di volontari, sarà possibile tenerlo aperto almeno un’altra mattinata a settimana».

«Fa bene fare del bene» è il motto dell’Amministrazione comunale che invita inoltre i potenziali nuovi volontari ad avvicinarsi all’Associazione «Romano Attiva» la quale è impegnata in progetti che promuovano un «invecchiamento attivo» proprio partecipando e collaborando alla fornitura di servizi a pensionati e anziani del Comune.

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