E' successo a Vicenza

Simula una rapina al bancomat per riavere i soldi "spesi" con una donna conosciuta su un sito di incontri

Era tutta una messa in scena... E la verità è venuta a galla poco dopo controllando l'estratto conto del giovane

Simula una rapina al bancomat per riavere i soldi "spesi" con una donna conosciuta su un sito di incontri
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Si è inventato tutto, di sana pianta, il Z.A. vicentino di 25 anni, residente in provincia che lo scorso 16 febbraio 2024 ha contattato il 113 riferendo di essere stato rapinato a pochi metri di distanza dalla Questura, nei pressi di un istituto di credito di Via battaglione Framarin.

"Mi hanno rapinato"... ma non è vero

Il giovane, subito soccorso dagli Agenti della Questura, aveva riferito di essere stato spintonato e rapinato da un uomo e una donna i quali, dopo averlo pedinato sino all’ATM, gli avrebbero sottratto con violenza una banconota da 50 euro appena prelevata.

Ad ingannare gli Operatori della Polizia di Stato i dettagli narrati dal giovane e la descrizione della donna poi, subito dopo, intercettata dagli Agenti. La svolta nel pomeriggio di ieri, allorquando il denunciante è stato invitato negli uffici di Viale Mazzini per consegnare l’estratto conto della sua banca che certificasse l’operazione di prelievo e l’effettivo ammanco.

Si era inventato tutto

Nel corso della integrazione della denuncia il giovane ha confessato di avere inventato la storia per recuperare la somma di 50 euro versata – proprio nella serata dello scorso 16 febbraio - ad una donna per un appuntamento combinato su un sito di incontri.

Voleva riavere i soldi spesi con una donna

Secondo il racconto del giovane – ancora tutto da verificare – la donna avrebbe incassato 50 euro dopo averlo intrattenuto solo per pochi minuti, violando gli accordi.

E così, dopo essere stato allontanato dal luogo dell’incontro, ha deciso di inscenare una rapina e ha chiamato la Polizia nella speranza di recuperare i 50 euro. Per il giovane vicentino, incensurato, è scattata quindi la denuncia, in stato di libertà, per simulazione di reato e procurato allarme.

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