L'indagine

Sfruttamento e abuso di minori: canale Telegram intercettato dalla Postale, anche dei vicentini tra i 29 italiani identificati 

Più di 150 uomini della Polizia di Stato hanno eseguito perquisizioni e arresti in tutta Italia nell’ambito di una imponente operazione contro la pedopornografia online

Sfruttamento e abuso di minori: canale Telegram intercettato dalla Postale, anche dei vicentini tra i 29 italiani identificati 
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Tutti gli utenti hanno la possibilità di segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web rivolgendosi alla Polizia Postale

Sfruttamento e abuso di minori: canale Telegram intercettato dalla Postale, anche dei vicentini tra i 29 italiani identificati

Partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla produzione e alla condivisione di foto e video ritraenti violenze sessuali su minori, bambine e bambini in tenera età. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Postale di Milano, ha identificato 29 italiani tra i quali due appartenenti alle forze armate in servizio nel Lazio e due medici che esercitano la professione in Emilia-Romagna e Veneto, di cui 10 arrestati nel corso delle attività per il possesso di ingente quantitativo di materiale pedopornografico, residenti nelle città di Milano, Lecco (individuato dalla Postale di Como e portato al Bassone), Imperia, Rovigo, Busto Arsizio (VA), Martinengo (BG), Taranto, Vicenza, Torre Annunziata (NA) e Parma.

Più di 150 uomini della Polizia di Stato hanno eseguito perquisizioni e arresti in tutta Italia nell’ambito di una imponente operazione contro la pedopornografia online, che ha smantellato una vera e propria associazione a delinquere. Una lunga e delicata attività di indagine sottocopertura online durata oltre un anno ha consentito agli investigatori del COSC della Polizia Postale di Milano, di dare un nome ai nickname utilizzati dagli indagati per rimanere nell’anonimato della rete. Tra loro un individuo di Lecco arrestato in questi giorni dalla Postale di Como e che è stato associato al Bassone.

L'indagine sul gruppo telegram

La Postale ha accertato che, sfruttando le potenzialità della piattaforma Telegram, questi individui partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla produzione e alla condivisione di foto e video ritraenti violenze sessuali su minori, bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati. Una rete di soggetti che - dalla ricostruzione degli investigatori della Postale - all’interno di un gruppo Telegram creato ad hoc e regolato da severe regole volte a preservarne l’anonimato, aveva ruoli e compiti ben precisi: promotori, organizzatori, partecipi, una vera e propria associazione a delinquere finalizzata ad acquisire e diffondere materiale pedopornografico.

Gli identificati dai 19 ai 69 anni

Tra i soggetti su cui occorrerà procedere a ulteriori accertamenti investigativi per accertarne le responsabilità ci sono persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee: affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici e diversi disoccupati. Tutti di età compresa tra i 19 e i 69 anni.

Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, decise dalla Procura Distrettuale di Milano, coordinate dal C.N.C.P.O. - Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale di Roma, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email e profili social. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti gli account utilizzati per la richiesta del materiale pedopornografico e dell’ulteriore materiale illecito custodito sui supporti informatici sottoposti a sequestro.La Procura della Repubblica di Milano e la Polizia Postale, con operatori altamente specializzati impegnati in un incessante monitoraggio della rete e in investigazioni delicate e complesse, si confermano anche con questo importante risultato sempre in prima linea nel contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori online.

Eventuali segnalazioni per contenuti illeciti

Tutti gli utenti hanno la possibilità di segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web rivolgendosi alla Polizia Postale, sia mediante il Commissariato di Polizia di stato Online che attraverso la rete di Centri e Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica su tutto il territorio nazionale.

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