Schio

Sequestrate 118.000 mascherine chirurgiche prive di indicazioni e istruzioni di utilizzo in italiano

La disposizione prevede che tutte le informazioni destinate ai consumatori e agli utenti debbano obbligatoriamente essere rese in lingua italiana.

Sequestrate 118.000 mascherine chirurgiche prive di indicazioni e istruzioni di utilizzo in italiano
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Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno eseguito un intervento in materia di sicurezza prodotti, procedendo al sequestro amministrativo di 118.000 mascherine chirurgiche monouso poste in vendita in violazione del “Codice del Consumo”.

Sequestrate 118.000 mascherine chirurgiche

Nello specifico, i militari della Compagnia di Schio, nel corso di una perquisizione locale, eseguita nei confronti di una società di capitali con sede a Roma nell’ambito di una parallela attività d’indagine, hanno rinvenuto 118.000 mascherine chirurgiche, stoccate per la commercializzazione ma prive di indicazioni ed istruzioni di utilizzo in lingua italiana (le stesse erano presenti solo in lingua cinese, ossia nell’idioma del produttore).

L’eventuale vendita dei citati DPI sarebbe, dunque, avvenuta in violazione dell’art. 9 del D.Lgs. 206/2005 (cd. “Codice del Consumo”), la quale disposizione prevede che tutte le informazioni destinate ai consumatori e agli utenti debbano obbligatoriamente essere rese in lingua italiana.

Nel 2020, nella prima fase dell’emergenza epidemiologica, una Circolare del Ministero della Salute aveva poi consentito la commercializzazione dei prodotti in parola anche in deroga al citato obbligo normativo, purché le indicazioni sull’etichetta e sulla confezione fossero di in lingua di un altro Stato dell’Unione Europea.

I militari hanno pertanto eseguito il sequestro amministrativo d’iniziativa dei dispositivi, segnalando la società di capitali proprietaria della merce per la violazione prevista dallo stesso codice, con sanzione variabile da 516 euro a 25.823 euro, e notiziando per il seguito di competenza la Camera di Commercio di Roma.

L’operazione svolta delle Fiamme Gialle beriche si pone a tutela della salute dei consumatori e della leale concorrenza nello specifico settore economico, specialmente in un mercato così delicato come l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale. Essa rientra nel rafforzamento del dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti di merci previsto e strategicamente coordinato dal Comando Regionale Veneto, attuato avvalendosi dinamicamente e trasversalmente dei poteri di polizia giudiziaria ed amministrativa conferiti al Corpo della Guardia di Finanza

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