«San Bassiano, 11 mesi per una risonanza»
L’esame di controllo richiesto per controllare il suo stato di salute dopo aver subito l’amputazione di due dita della mano destra.
«San Bassiano, 11 mesi per una risonanza»
E’ di questi giorni la notizia che un cittadino di Camporovere di Roana sia in attesa da ben 11 mesi per una risonanza magnetica con contrasto all’ospedale cittadino «San Bassiano». Esame richiesto per controllare il suo stato di salute dopo aver subito l’amputazione di due dita della mano destra e aver cominciato ad accusare nuovi lancinanti dolori. La notizia arriva dopo le polemiche della scorsa settimana sull’assunzione di personale senza specializzazione da inserire nei pronto soccorso e nei reparti di geriatria veneti e quelle contro l’oramai ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il leghista Giancarlo Giorgetti sui medici di base ritenuti ormai superflui. Da questo quadro emerge il chiaro disegno della Lega di indebolire il servizio sanitario regionale veneto: a favore delle strutture private ed a discapito di cittadini e personale medico.
«La giunta regionale guidata da Luca Zaia», commenta Chiara Luisetto segretaria provinciale del Partito Democratico «sta affondando la sanità veneta: un’eccellenza nazionale ed europea e che oggi si ritrova ad assumere personale senza alcuna esperienza (nell’adeguato percorso di studi) e a far attendere undici mesi per un’emergenza. E’ chiaro che ormai non c’è più il contatto tra i cittadini e la politica di palazzo messa in atto dalla Lega, che continua un piano di privatizzazione simile a quello attuato in Lombardia, poi concluso con l’arresto di Formigoni. Denunciamo da tempo questi episodi di vera e propria malasanità in tutta la provincia di Vicenza, ma adesso stiamo toccando davvero il fondo. Per la sanità vicentina e veneta serve un vero cambio di passo: più investimenti in strutture e formazione personale o il servizio non sarà più da considerarsi pubblico».
«Episodi come quelli del boscaiolo di Camporovere sono il segnale che l’ospedale San Bassiano fatica a tenere il passo della normale amministrazione – gli fa eco Luigi Tasca, segretario cittadino del Partito Democratico bassanese – 11 mesi per una risonanza magnetica sono un tempo eterno, inaccettabile per una sanità pubblica che si autodefinisce di qualità. Abbiamo già denunciato episodi simili e code e tempi di attesa lunghissimi anche in altri reparti del San Bassiano: continueremo a farlo finché la giunta Zaia non darà risposte adeguate».