Riqualificazione di Piazza Duomo: «In tre anni e mezzo dovremmo tagliare il nastro»

Il progetto prende forma in un plastico che mostra il nuovo volto del centro storico rossanese. La spesa è di 3 milioni e 800mila euro.

Riqualificazione di Piazza Duomo: «In tre anni e mezzo dovremmo tagliare il nastro»
Pubblicato:
Aggiornato:

Riqualificazione di Piazza Duomo: «In tre anni e mezzo dovremmo tagliare il nastro»

I progetti prendono forma e le idee diventano oggetti concreti che si possono vedere con i nostri occhi e toccare con le nostre mani. Così la riqualificazione della piazza di Rossano Veneto diventa un plastico. L’iter di questo progetto vede le sue origini lontane dal tempo, tanto da precedere l’Amministrazione comunale attuale. Questo perché era complicato trovare un accordo con la parte parrocchiale che veniva coinvolta nella rivalutazione, perché quest’ultima non si compone solo dall’arciprete, ma ha al suo interno anche il Consiglio Pastorale e il Consiglio Affari economici.

La quadra sull’accordo doveva quindi essere trovata tra il Comune e questi due enti ai quali si aggiungono la Curia e la Soprintendenza. Infatti la piazza di Rossano, in riferimento alla zona del parcheggio è di proprietà del Comune, mentre quella dell’ex oratorio San Giovanni Bosco è della parrocchia, così come il patronato.

«Dopo diversi incontri e numerose proposte con il nuovo arciprete siamo arrivati ad una definizione» afferma il sindaco di Rossano Morena Martini. «Il comune avrebbe potuto anche espropriare, ma per la mia formazione ho sempre cercato un dialogo. Sono partita per poter progettare dalle richieste della parrocchia. L’intera parte progettuale è stata curata dal Comune e l’affidamento dell’incarico è stato dato allo Studio Associato Tonietto nella persona dell’arch. Antonio Francesco Tonietto. Invece, la parte delle convenzioni è stata curata dagli uffici comunali sotto la visione dell’avv. Denis Marsan. Pertanto, l’accordo prevede che la parrocchia ceda al Comune l’ex asilo parrocchiale e il vecchio patronato. Al pari di questa cessione, ossia per il pari importo, noi costruiremo una sala e un nuovo patronato con un bar e annesse le cucine. In questo modo mettiamo nero su bianco che tra i due enti c’è un equo compenso. Così il Comune, essendo diventato proprietario dell’immobile può decidere sull’abbattimento completo e sulla costruzione di questi nuovi corpi di fabbrica, posizionati a nove metri più a nord rispetto all’esistente e dove troveranno posto delle attività gestite dal Comune in convenzione con altri enti. In particolare ci sarà una bottega artigianale che dedicheremo alla disabilità sulla quale stiamo già da tempo ragionando assieme all’Ulss. Sulla parte della parrocchia ci sarà quindi una sala pronta ad ospitare più di 450 persone con un bar che si affaccia sulla nuova piazza Duomo. Quest’ultima avrà un nuovo materiale per la lastricatura che sarà trachite euganea insieme a della pietra d’Istria con del saiso per richiamare il ciottolato esistente e sarà l’ultimo passo di un appalto in tre stralci. Il primo stralcio inizierà con la demolizione, il secondo è la ricostruzione dell’edificio della parrocchia, mentre l’ultimo sarà la lastricatura del manto della strada. Se le cose riescono ad essere realizzate nei tempi che ci siamo prefissati, in tre anni e mezzo dalla firma del contratto dovremmo poter inaugurare la piazza. Il costo totale è di 3 milioni e 800mila euro tramite la richiesta di un mutuo flessibile da definire con la Cassa Deposito e Prestiti. Tutta l’operazione è stata seguita da me e dal consigliere delegato arch. Andrea Cenci, con il pieno supporto della maggioranza. Mi preme dire che sia a don Paolo sia a tutto il Consiglio Pastorale sia al Consiglio Affari economici è stato detto di poter entrare nello studio dell’architetto per chiedere in merito all’avanzamento del progetto e per poter fare alcune osservazioni proprio per non trovarci delle sorprese a fine percorso. Dunque, possiamo dire che ci sia stata una grande collaborazione».

Seguici sui nostri canali