Rimborsi ai truffati, erogazione degli indennizzi
L’Unione Consumatori Veneto con il presidente Antonio Tognoni a Roma dal presidente Conte per discutere sul futuro dei tanti risparmiatori che hanno perso tutto.
Rimborsi ai truffati, erogazione degli indennizzi
E' terminata dopo quasi tre ore di discussione, l'audizione davanti al presidente Giuseppe Conte delle Associazioni di Risparmiatori tra cui l' Unione Nazionale Consumatori Veneto per decidere come sciogliere il nodo dei paletti che l'Unione Europea aveva imposto e cioè il divieto di erogare a pioggia gli indennizzi promessi. Ce ne parla, Antonio Tognoni, presidente Coordinatore per il Veneto e il Trentino A.A. dell’Unione Nazionale Consumatori.
«La discussione dal tono cordiale è avvenuta alla presenza del ministro Tria e i sottosegretari Bitonci e Villarosa che hanno chiesto un parere sulle proposte suddivise in due possibili soluzioni. La prima, erogazione diretta agli investitori con 35 mila euro di reddito (non isee) e un patrimonio mobiliare massimo di 100mila euro. Per la restante platea Commissione tecnica semplificata per quelli superiori ma con tipicizzazione dei casi da valutare ma con parametri molto larghi nella valutazione che saranno riportati nel decreto. Il presidente Conte ha anche garantito di dare urgenza alla questione, mediante approvazione entro il giorno successivo nel consiglio dei Ministri previsto e successiva emissione entro qualche giorno del decreto attuativo con avvio immediato, dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’invio delle domande. Solo due associazioni (Don torta e Ugone) sono risultate contrarie e una si è astenuta chiedendo più tempo per le valutazioni delle proposte. Il presidente constatata la maggioranza favorevole alla proposta ha chiuso i lavori».
Con che richieste e speranze siete scesi a Roma?
«Siamo scesi speranzosi e ci siamo accordati tutti nell’ascoltare le proposte che avrebbe fatto il ministro Tri. Se queste fossero state accettabili avremmo aderito alla proposta anche perché ritenevamo che un ulteriore rinvio avrebbe portato tutto ad una ennesima discussione con mesi di ritardo dell’indennizzo».
Quali sono le novità per i risparmiatori?
«Premesso che tutta l’impostazione è stata data con il presupposto di un indennizzo di massa basato su una frode collettiva del risparmiatore. Le novità sono che adesso rispetto alle proposte iniziali fatte dai sottosegretari Villarosa e Bitonci, di ammettere indiscriminatamente tutti a pioggia all’indennizzo, viene proposta la liquidazione basata su due binari di presupposti, ovvero: tetto dei 35mila euro di reddito a investitore e la soglia dei 100mila euro di patrimonio mobiliare. I restanti accesso semplificato ad una commissione tecnica (non arbitrato) che valuti il diritto all’indennizzo al fine di comprendere se il richiedente non sia un investitore professionale con tendenze speculative».
Come si sta muovendo l'Associazione Consumatori?
«L’Unione Nazionale Consumatori Veneto ha raccolto quasi un migliaio di adesioni e non appena a conoscenza dei decreti attuativi si attiverà per inviare in via telematica (come sembra che il Ministero si stia attrezzando) tutte le domande degli aventi diritto».
Ritornati da Roma, quali sono i prossimi passi? Saranno mantenute le promesse sugli indennizzi?
«Siamo ritornati soddisfatti delle proposte e ora attendiamo che il governo ovvero il Ministro e il Premier Conte mantengano gli impegni assunti».