Rientro in classe, Donazzan: “Ministro si inventa il medico scolastico e trascura i bisogni essenziali”
L'assessore: "Ci troviamo al 28 luglio a non sapere quale sarà la dotazione di personale per l’organico di fatto, di diritto e di emergenza".
Nella Conferenza Stato-Regioni di stamattina con all’ordine del giorno il confronto sulla riapertura dell’anno scolastico, forti le perplessità degli enti locali su ritardi e molto altro.
Le critiche delle Regioni
“Questa mattina si è riunita la IX commissione della Conferenza Stato-Regioni con all’ordine del giorno il confronto sulla riapertura dell’anno scolastico. Le Regioni hanno rappresentato con voce unanime una ulteriore e forte critica alla mancanza di criteri per il riparto del personale docente e amministrativo, per l’atteggiamento del ministero di chiusura nei confronti delle Regioni, in termini di trasparenza delle comunicazioni, e una altrettante forte denuncia dei ritardi connessi all’organizzazione della ripartenza ormai prossima dell’attività scolastica”.
Lo riferisce l’assessore all’Istruzione e Formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan.
“Dopo aver bocciato il decreto di riparto di aprile per una totale mancanza di trasparenza sui criteri – prosegue l’assessore – e con la preoccupazione di una ulteriore riduzione delle autonomie scolastiche, ci troviamo al 28 luglio a non sapere quale sarà la dotazione di personale per l’organico di fatto, di diritto e di emergenza, e nemmeno quando questo personale entrerà in servizio”.
L’ultima “invenzione”: il medico della scuola
“A queste condizioni – conclude – trovo incredibile che il ministro abbia avuto l’ennesima invenzione, quella del medico della scuola. Ogni famiglia ha già il proprio pediatra di base e il medico di medicina generale e, oltretutto, l’intero paese è in carenza di personale medico. Invito il ministro a pensare soprattutto all’organizzazione di una ripresa della didattica, partendo dalle cose essenziali”.