Rara malformazione cardiaca, ex maestro di tennis salvato all'ospedale San Bassiano
La procedura di emodinamica è stata eseguita con successo da un'équipe coordinata dalla dottoressa Giovanna Erente, direttrice dell'UOC di Cardiologia
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La dottoressa Giovanna Erente (in copertina), direttrice dell'Unità Operativa Complessa di Cardiologica del San Bassiano, l'ospedale di Bassano del Grappa, nei giorni scorsi, con la sua équipe, ha eseguito una delicata procedura di Emodinamica su un paziente in condizioni critiche ed affetto da rara malformazione.
Rara malformazione cardiaca
Il paziente - ex allenatore di tennis e con uno stile di vita sano - per la verità si era presentato al nosocomio cittadino per una broncopolmonite, ma il quadro ben presto si è complicato, con la necessità di un ricovero in Pneumologia.
La situazione però non è migliorata neppure superata la broncopolmonite, tanto che i livelli di saturazione del sangue non miglioravano ed il paziente continuava a dipendere dalla somministrazione di ossigeno:
"A quel punto abbiamo capito che la causa andava ricercata altrove - spiega la dott.ssa Giovanna Erente - e siamo arrivati alla diagnosi di platipnea-ortodeossia una rara sindrome che consiste appunto in una grave riduzione della concentrazione di ossigeno del sangue, come effetto di una cardiopatia congenita consistente nella persistenza di una piccola comunicazione fra due strutture cardiache dette atri, presente fin dalla nascita, ma manifestatasi solo a seguito di un evento clinico acuto".
La valutazione del chirurgo
Di qui la necessità della procedura di Emodinamica, eseguita da un’équipe guidata dalla dott.ssa Erente:
"L’intervento consiste nel posizionamento di un dispositivo all’interno del cuore che chiude il forellino impedendo così il passaggio ematico anomalo. Il tutto esclusivamente attraverso cateteri introdotti dalla vena femorale, senza necessità di anestesia generale, ma solo con una leggera sedazione, Non è la prima volta che si eseguono questo tipo di procedure, ma la prima in questo delicato scenario in cui le condizioni generali del paziente erano critiche a causa dei bassi livelli di ossigeno nel sangue. Il risultato dell’intervento è stato immediato: già all’uscita dalla sala operatoria il paziente non necessitava neppure del minimo supporto di ossigeno e dopo qualche giorno è stato avviato al percorso di recupero presso la Riabilitazione Cardiologica di Asiago".
A seguito dell'intervento, anche il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza ha manifestato tutta la sua soddisfazione:
"Innanzitutto voglio augurare al paziente un pieno e rapido recupero. L’esito positivo di un caso clinico così complesso dimostra una volta di più la competenza dei nostri specialisti, che hanno eseguito una procedura resa molto delicata dalle condizioni del paziente. Allo stesso tempo voglio sottolineare anche l’importanza della collaborazione tra reparti diversi, in questo caso la Cardiologia e la Pneumologia, e la garanzia di una adeguata presa in carico anche dopo la fase acuta, attraverso la Riabilitazione Cardiologica di Asiago".