Leonardo Angiulli, Segretario Nazionale di USPP Triveneto, segnala due situazioni di particolare pericolosità verificatesi nelle carceri di Vicenza nelle ultime ore.
Aggressione in cella
Un detenuto straniero, impiegato nelle attività lavorative intramurarie e ristretto nell’apposita sezione riservata ai detenuti lavoranti, lo scorso lunedì 8 settembre 2025, dopo aver assunto sostanze alcoliche prodotte in maniera artigianale (anche se la nota ufficiale della polizia penitenziaria non entra nel merito di come sia riuscito a produrre tali alcolici), prima ha aggredito uno dei compagni di camera e poi, all’arrivo del personale di Polizia Penitenziaria, ha opposto resistenza per opporsi al cambio di cella, procurando ad un poliziotto ferite guaribili in dieci giorni.
Dopo essere stato spostato nella sezione per detenuti violenti, ha appiccato un incendio nella camera di pernottamento cagionando grave rischio per la salute deli altri carcerati ed operatori di Polizia Penitenziaria.
“Purtroppo – ribadisce il comunicato sindacale – nell’ultimo anno, eventi analoghi si segnalano con cadenza quotidiana. Occorre dare un segnale forte alla popolazione detenuta al fine di evitare analoghi gesti in danno di uomini e donne del Corpo di Polizia Penitenziaria! Occorre un cambio di passo: la situazione della Casa Circondariale di Vicenza non può essere tollerata ulteriormente”.

Incendio
Nella serata di martedì, 9 settembre 2025, invece, è stato appiccato un incendio da parte di un detenuto di difficile adattamento ristretto reparti detentivi del vecchio padiglione: l’incendio è stato domato dal personale di Polizia.
Il reparto riguarda detenuti di difficile adattamento, che per fatti analoghi sono stati trasferiti da vari penitenziari italiani.
Nella fattispecie, il detenuto ha incendiato la propria cella creando attimi di forte tensione con contestuale inagibilità della stessa, mentre due poliziotti sono finiti al pronto soccorso per principio di intossicazione da fumi, e poi dimessi con prognosi di 7 e 3 gg, salvo complicazioni.
Anche in questo caso, il peggio è stato evitato grazie al tempestivo intervento e alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria.