Processo Miteni, il Pubblico Ministero ci va giù pesante: chiesti 121 anni totali per 9 imputati
Il conto più salato è stato richiesto per due giapponesi ex manager di Mitsubishi e quattro ex vertici della società lussemburghese Icig

Venerdì 7 febbraio 2025 in Tribunale a Vicenza era stato il Giudice, Paolo Fietta, a dare avvio al processo che vede l’Industria Chimica Mitevi Spa di Trissino accusata di inquinamento da Pfas.
Accusati di sapere e non avere fatto niente per evitarlo, per gli ex dirigenti dell'azienda si prospettavano due pesanti capi di imputazione: "Avvelenamento dell’acqua e disastro in concorso”, aggravati, appunto, da comportamenti dolosi, data la consapevolezza dell’avere inquinato senza prendere contromisure.
Le richieste del PM
Nella giornata di giovedì 13 febbraio 2025, è stata la volta dell'accusa, con il P.M. Hans Roderich Blattner che al termine della sua lunga requisitoria, ha chiesto pene per un totale di 121 anni e 6 mesi per 9 dei 15 imputati.
Il conto più salato è stato presentato ai due giapponesi ex manager di Mitsubishi e quattro ex vertici della società lussemburghese Icig, per i quali sono stati chiesti rispettivamente 16 e 17 anni.
Non avrebbero commesso il fatto e quindi verrebbero assolti gli altri sei dirigenti alla sbarra, due giapponesi di Mitsubishi e quattro ex dipendenti Miteni.
Reati non contestabili
Come avevamo riassunto anche noi la scorsa settimana:
"Tutti erano consapevoli dell’inquinamento della falda che si propagava tra le province di Vicenza, Verona e Padova - ha ribadito Blattner - ma alcuni non tanto da incidere sulle scelte da prendere".
I reati, quindi, non sono stati contestati in quanto la contaminazione delle acque superficiali, di falda e degli acquedotti da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) - proprio come confermato da Arpav-Vi in una sua nota del 2013 - aveva quale responsabile principale la citata industria.
Lo stabilimento, attivo sin dagli anni ’60, prima come Rimar (gruppo Marzotto) e poi come Miteni spa, era il responsabile, appunto, della dispersione di composti fluorurati .
Di conseguenza, nel quadro accusatorio si parla di avvelenamento dell’acqua, disastro, inquinamento ambientale.
Le sanzioni oltre alle pene
Ai reati personali, va aggiunto quello di bancarotta fraudolenta, contestato alla società Fallia Miteni condannata a 125 mila euro di risarcimento e alla confisca di 437mila tanto per l'azienda quanto per altri imputati, ex dirigenti Icig.
La lotta dei Comitati
Non del tutto soddisfatti i movimenti e le associazioni, che la settimana scorsa avevano dato vita ad un presidio di 48 ore avanti al Tribunale e che da anni si battono, perché nessuno dei responsabili possa uscire dai notes dell'accusa.

Roberto Tobaldi, ad esempio, uno dei partecipanti ai Comitati NoPfas, conferma che le aspettative erano altre e ribadisce i tanti anni di lotta e lo spirito di solidarietà con cui fino ad oggi hanno affrontato la battaglia per la salute.
Giancarlo Andolfatto