Preparati i pasti per 77 ragazzi dello Zimbabwe a Marostica

Sono 160 gli alunni coinvolti in un progetto educativo e solidale che ha permesso il confezionamento di 20mila razioni di cibo.

Preparati i pasti per 77 ragazzi dello Zimbabwe a Marostica
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Preparati i pasti per 77 ragazzi dello Zimbabwe a Marostica

È cibo, per il corpo e per lo spirito. È una carica incredibile di energia e positività che ragazzi, genitori e insegnanti hanno creato e condiviso all’Istituto comprensivo di Marostica. Centosessanta gli alunni coinvolti, tra scuola secondaria e primaria, in un progetto educativo e solidale che ha permesso il confezionamento di ben ventimila razioni di cibo, che garantiranno nutrimento e istruzione per un anno, a 77 ragazzi dello Zimbabwe. Si tratta di «Creiamo un mondo migliore», progetto coordinato dall’organizzazione no-profit «Rise Against Hunger Italia», che ritorna per il secondo anno consecutivo all’Istituto Dalle Laste.

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«Torniamo con gioia in questa scuola che è stata tra le prime del Paese ad aderire al progetto», dice Mara Albieri, volontaria della onlus fondata vent’anni fa in America e arrivata in Italia nel 2013 grazie al padre Alberto. Un imprenditore emiliano, oggi presidente dell’organizzazione, che, vissuta l’esperienza di un evento di confezionamento negli Stati Uniti, ha deciso di importare questo modello virtuoso

«Le nostre attività sono solitamente organizzate per le aziende. Dallo scorso anno, però, anche una decina di scuole, come quella di Marostica, prende parte ai nostri eventi. Il modello è sempre più o meno lo stesso. Raccolti i fondi necessari, si acquistano riso, soia, verdure disidratate e vitamine. Si organizzano poi queste giornate in cui, grazie al lavoro di squadra, vengono assemblati, confezionati e inscatolati, in poche ore, migliaia di pasti, completi e nutrienti, che sono spediti, infine, ad alcune scuole dello Zimbabwe. Un gesto semplice, ma di grande valore per combattere concretamente la piaga della fame, e contribuire alla scolarizzazione di migliaia di bambini».

Un’occasione per sensibilizzare i nostri ragazzi e permettere loro di conoscere e comprendere, fino in fondo, il dramma della mancanza di cibo e scolarizzazione nei Paesi poveri del mondo. «Si tratta, infatti, di un progetto educativo, oltre che solidale, di valore inestimabile», aggiunge Michela Pigato, maestra della primaria di Vallonara, referente del progetto, insieme alle professoresse della scuola secondaria Lorena Mazzeracca e Isabella Ludergnani.

«La giornata di confezionamento è in realtà solo l’apice di un lavoro che coinvolge i ragazzi per mesi con attività e momenti di confronto in aula. E con alunni e insegnanti sono coinvolti anche i genitori e tante altre realtà del territorio. I fondi, infatti, si raccolgono tramite iniziative come la Marcia del Beato e il mercatino di Natale. Ma nulla si potrebbe senza la generosità di associazioni e aziende private. Della Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank, dei Lions club e del Rotary, così come delle associazioni dei genitori di tutto l'istituto. E gli stessi benefattori non si limitano ad aprire il portafogli, ma partecipano poi attivamente, tirandosi su le maniche e passando la mattinata a confezionare, sigillare e trasportare i pacchi con noi».

A fine giornata, il risultato di tanto lavoro si legge sui volti entusiasti dei ragazzi che, in una lunga e rumorosa catena umana, trasportano sino al furgone i ventimila pasti preparati a suon di musica e risate. A decorare esternamente le scatole, cuori, fiori e arcobaleni disegnati dai più piccoli. A riempirle pasti pronti e messaggi di speranza, scarabocchiati su fogli di quaderno coi pastelli colorati. Cibo, insomma, per il corpo e per lo spirito. E una carica incredibile di energia e positività.

 

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