via Zamenhof

Porte sprangate per non far entrare le Forze dell'ordine e una marea di altre violazioni, chiude definitivamente la Ca' di Dennis

La decisione arriva dopo una lunga serie di violazioni accumulate negli anni.

Porte sprangate per non far entrare le Forze dell'ordine e una marea di altre violazioni, chiude definitivamente la Ca' di Dennis
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Il Comune ha revocato alla Ca' di Dennis, locale di via Zamenhof, l'autorizzazione a esercitare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Porte sprangate per non far entrare le Forze dell'ordine, chiuso locale di via Zamenhof

La decisione, firmata dal dirigente dell'Ufficio pubblici esercizi e polizia amministrativa, giunge al termine di una lunga serie di gravi violazioni accertate in collaborazione con questura e carabinieri, sia sul fronte della normativa anti Covid, sia rispetto all'ordine pubblico, compreso il tentativo di impedire l'accesso alle forze dell'ordine durante i controlli.

“Ancora una volta – dichiara l'assessore al commercio Silvio Giovine – la stretta collaborazione con le forze dell'ordine ci consente di agire in modo ferreo nei confronti di chi si ostina a non rispettare la legge. Il momento è difficile per tutti, in particolare per i gestori dei locali, ed è anche per rispetto di chi sta facendo enormi sacrifici che continueremo a contrastare l'illegalità. Questo locale ha avuto numerose sospensioni temporanee che non sono servite a ripristinare lo stato di legalità”.

La richiesta di apertura dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande Ca' di Dennis risale al 2016. Del 2018 è una prima denuncia della questura perché il locale risulta trasformato in discoteca, senza autorizzazione né verifica delle condizioni di sicurezza dell'immobile, con relativo provvedimento del Comune per immediata cessazione dell'attività di svago e intrattenimento.

Altri verbali sono stati emessi successivamente dalla questura per mancata esposizione dei prezzi, dell'orario di apertura e dell'apparecchio per la rilevazione del tasso alcolemico.

Nell'agosto del 2020, dopo una rissa finita nel sangue, la questura chiude per 7 giorni il locale per motivi di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini.

Sospensioni temporanee dell'attività e sanzioni vengono inflitte nuovamente tra dicembre dell'anno scorso e aprile di quest'anno per mancato rispetto delle normative anti Covid.

Nel corso di successivi controlli, polizia locale, polizia di Stato e carabinieri trovano il bar aperto in orari vietati e numerosi avventori pericolosamente assembrati. L'11 aprile, in particolare, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Vicenza rilevano che l'esercizio è aperto dopo l'orario consentito, con 6 persone all'interno e resti di torte e bicchieri vuoti sul bancone, situazione che fa scattare ulteriori decisive sanzioni.

A fine aprile, infine, il questore ordina la sospensione per 30 giorni del bar per la reiterata apertura in violazione delle norme anticontagio e per aver impedito l'ingresso alle forze dell'ordine, sprangando addirittura la porta d'accesso dopo la fuga di decine di persone.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che la titolare, assente durante i numerosi controlli, risulta aver delegato stabilmente la gestione dell'attività a una persona priva dei requisiti di legge.

Di qui la decisione del Comune di chiudere in via definitiva Ca' di Dennis, revocando al gestore del locale l'autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande.

Foto di copertina dalla pagina Facebook

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