Polizia locale del bassanese. Quali sono le difficoltà?

Si parlerebbe di un’unione delle realtà di sicurezza della Valle insieme a quelle di Bassano. Si attende il riscontro su carta.

Polizia locale del bassanese. Quali sono le difficoltà?
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Polizia locale del bassanese. Quali sono le difficoltà?

La polizia locale, come corpo dipendente degli enti locali territoriali della Repubblica assolve compiti di polizia amministrativa, ma anche di pubblica sicurezza e di mantenimento dell'ordine pubblico. Ciò significa che i suoi compiti sono davvero vasti e che per questo motivo è importante avere il personale e le risorse adeguate affinché questo servizio si realizzi nel migliore dei modi possibili, garantendo alla comunità l’esercizio delle sue funzioni. Per l’intera Unione Montana della Valbrenta, che si stende per diversi chilometri, i dipendenti sono soltanto due e devono per l’appunto portare a termine diverse mansioni. Oltre a ciò, essendo l’Unione Montana Valbrenta un ente diverso dal Comune di Bassano del Grappa, porta la polizia della valle a numerose difficoltà. Infatti, la polizia locale si trova ingabbiata nella struttura municipale, senza poter intervenire anche oltre i propri confini. Così, la polizia bassanese non può avere l’elasticità di aiutare i colleghi del territorio confinante.

La convenzione tra la Valbrenta, Pove del Grappa, Solagna e Bassano, pertanto, non basta a garantire un buon servizio. Per questo motivo, con l’avvento del comandante Emanuele Ruaro era stata messa in gioco l’idea di creare un corpo intercomunale bassanese, l’«Unione Montana del Bassanese» che univa in un ente diverso sia la polizia locale della Valle del Brenta, sia quella di Bassano del Grappa. In questo modo ci sarebbe maggiore libertà di azione e si potrebbe accedere a maggiori fondi di supporto economico. Si tratterebbe così di un ente che vedrebbe autonomia organizzativa, finanziaria e gestionale. Inoltre, questo progetto che è partito con l’Amministrazione Poletto e che sta ora nelle mani della nuova Amministrazione Pavan, nel momento in cui si realizzasse porterebbe anche il beneficio di poter garantire il servizio notturno, che ad oggi sembrerebbe impossibile fare a causa della mancanza di fondi. Dunque si attende che questo passo venga portato a termine anche su carta.

Per ora sono solo progetti e, intanto, si fa sempre più sentire la voce che questa realtà di sicurezza territoriale dovrebbe essere affidata a Giovanni Scarpellini, ad oggi comandante della Ne.Vi di Thiene e a capo del Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino.

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