Per i medici è psichiatrico ma il prete non ci sta: "È colpa del diavolo"
I giudici hanno ordinato al parroco di non avvicinarsi alla struttura nella quale si trova il giovane. Per il prelato l'accusa è di stalking.
Messe organizzate all’improvviso, presunti esorcismi e, soprattutto, una vera e propria ossessione tramutatasi in stalking.
Per il prete il ragazzo era posseduto
La vicenda arriva da Belluno dove i giudici hanno chiesto che un prete di 76 anni non si avvicini più alla struttura nella quale è ricoverato un ragazzo di 35 anni con certificazione di disabilità psichica. Il parroco, infatti, non aveva mai creduto che i problemi del ragazzo, ritenuto dai medici potenzialmente in grado di fare male a sé e agli altri, potessero essere spiegati con la scienza. Lui era convinto che si trattasse di un caso di possessione del maligno.
Messe col megafono fuori dalla struttura
Per questo motivo il prete si era reso protagonista di continue incursioni sia di giorno che di notte, organizzando messe al cospetto di un nutrito gruppo di fedeli con tanto di megafono. Secondo i giudici, con questi suoi atteggiamenti era arrivato a condizionare sia il paziente che il regolare funzionamento della struttura che lo ospita. La procura di Belluno, pertanto, ha richiesto che il prete esorcista, ora sospeso, non si avvicini più a quel luogo.