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Nuovo test rapido: entro 7 minuti si può sapere se si è positivi al Covid

Zaia: "Se questo test l’avessimo avuto in febbraio e marzo saremmo andati subito a 100 all’ora invece di aspettare 5 giorni per gli esiti".

Nuovo test rapido: entro 7 minuti si può sapere se si è positivi al Covid
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Un test del tutto rivoluzionario.

Il nuovo test

Durante la conferenza stampa del Governatore Luca Zaia di oggi, lunedì 13 luglio 2020, è stato annunciato il nuovo test rapido che permette di sapere, in massimo 7 minuti, se si è positivi al Coronavirus. Lo sta testando il laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Treviso, diretto da Roberto Rigoli che ha spiegato:

“E’ una novità per sostituire i tamponi che per ora sono stati l’unica modalità diagnostica, con una massa critica pazienti. Ora tutte le case farmaceutiche cercano di creare qualcosa di veloce. Questo è stato prodotto da un’azienda della Corea del Sud , l’abbiamo testato effettuando mille tamponi rapidi in doppio, quindi normale e rapido, l’errore è stato solo su un tampone che ha dato un falso positivo”.

Risultati in massimo 7 minuti

Per poter spiegare la rapidità del nuovo test, Rigoli ha usato come “cavia” un giornalista presente alla conferenza stampa a cui è stato eseguito il test rapido che, in due minuti esatti ha fornito l’esito negativo al Coronavirus. Rigoli ha spiegato:

Ha il costo di 12 euro, possiamo avere il risultato in massimo 7 minuti. E’ un tampone flessibile, si infila nelle narici, si infila poi nel kit iene intinto nel liquido, si strizza, il tampone viene eliminato, viene messo in un dispensatore di gocce, si mettono 3 gocce e in 7 minuti massimi si ha il risultato”

Come funziona

Nel dettaglio il dottor Rigoli ha spiegato il funzionamento del nuovo test:

La novità è che il test va alla ricerca diretta del virus. Va a prendere l’ipotetico virus nel retrofaringeo, viene stemperato nel liquido e viene distribuito nella ‘saponetta’, quando metto le goccioline il liquido nasale inizia a migrare lungo la saponetta. C’è un punto in cui sono presenti gli anticorpi specifici contro il Covid-19, se esiste il virus il liquido si attacca agli anticorpi specifici. Il tutto viene evidenziato con una reazione cromatica e crea una banda rossa, alla fine c’è anche il controllo positivo sull’avvenuta reazione attraverso un’altra banda. Poi, a chi è positivo facciamo anche il tampone, che ancora oggi è l’unico test ufficialmente diagnostico in senso pieno. Ma per ora il test rapido è sempre stato confermato dal tampone tradizionale”.

E’ necessario raccogliere 100 positività

Rigoli ha poi spiegato che:

“Il nostro obiettivo è di riuscire ad arrivare a riconoscere almeno 100 casi positivi con questo nuovo test rapido per poter poi inviare i risultati al Ministero e fare validare questo test . Per ora siamo a quota 40”.

Il Governatore ha poi concluso:

Se questo test l’avessimo avuto in febbraio e marzo saremmo andati subito a 100 all’ora, in quelle settimane servivano quattro o anche cinque giorni per riuscire ad avere il risultato dell’esame e capire se c’era la positività, adesso basteranno pochissimi minuti”.

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