Notte di paura: Giovane romeno incendia due auto

Non essendoci gli estremi per la privazione della libertà personale, è stato denunciato in stato di libertà e rilasciato.

Notte di paura: Giovane romeno incendia due auto
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Nella serata di lunedì 23 dicembre, verso le 19, molte chiamate di privati cittadini giungono al numero unico di emergenza 112 e, con voce concitata, denunciano che a Romano d’Ezzelino, due auto, sono avvolte dalle fiamme.

Notte di paura: Giovane romeno incendia due auto

L’operatore della centrale operativa bassanese, allerta i mezzi di soccorso ed invia una Gazzella della Sez Radiomobile insieme alla pattuglia della Stazione di Rosà. I carabinieri, oltre a mettere in sicurezza la zona, iniziano
ad acquisire elementi che possano essere utili alle indagini. Grazie ad alcune testimonianze, si riesce ad indirizzare subito le indagini nella giusta direzione. Infatti, mettendo insieme frammenti di informazioni, si risale al profilo di un cittadino romeno, da poco in Italia, già attenzionato settimane fa dai militari della Sez Operativa di Bassano.

Iniziano le ricerche. I luoghi solitamente frequentati dallo stesso non denunciano la sua presenza. Vengono nel frattempo allertate le centrali operative dell’Arma e delle altre forze di polizia del territorio e confinanti. Si ricerca ovunque, stazioni ferroviarie, corriere e tutti quei posti di aggregazione in cui confondersi. Intorno le 23, i carabinieri della Compagnia Cittadella informano i colleghi di Bassano del Grappa che presso il loro pronto soccorso si è presentato un uomo con delle lievi ustioni alle mani e che corrisponde alla descrizione del sospettato.

La Gazzella dei carabinieri di Bassano del Grappa raggiunge l’ospedale dove l’indagato viene dimesso, preso in custodia dai militari ed accompagnato presso la Stazione di Romano d’Ezzelino, dove vengono escussi i testimoni. Il romeno viene identificato in C.J. classe 98, incensurato. Non parla italiano ma il problema viene aggirato
grazie al ad un carabiniere che conosce molto bene tale idioma.

L’uomo non vuole ammettere le sue responsabilità, giustifica confusamente le bruciature alle mani, al viso, agli avambracci, ma alla fine racconta la sua storia. Sentita l’AG, non essendoci gli estremi per la privazione della libertà personale, viene denunciato in stato di libertà e rilasciato.

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