Petardi e manganelli

"No al padiglione di Israele", violenti scontri tra polizia e manifestanti a Vicenza d'Oro

Momenti di tensione a Vicenza quando un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione verso la Fiera dell'Oro in protesta al padiglione di Israele. 10 i feriti tra le forze dell'ordine, ora si indaga per individuare i colpevoli

"No al padiglione di Israele", violenti scontri tra polizia e manifestanti a Vicenza d'Oro
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Scene violente che hanno dell’incredibile quelle avvenute nella giornata di sabato 20 gennaio 2024 a Vicenza quando, in concomitanza con la Fiera dell’Oro, la prima manifestazione della giornata ha cercato di deviare il percorso sfondando i cancelli del polo fieristico.

A distanza di qualche giorno, il portavoce del Movimento Italia Sociale Vicenza Gian Luca Deghenghi esprime le preoccupazioni del gruppo in merito all'urgenza sul ripristino della clausola antifascista.

Lo scontro

Con un comunicato stampa da parte del Comune di Vicenza si era avvisata la cittadinanza che a causa delle due manifestazioni fissate per la giornata di sabato – la prima prevista dalle ore 10 alle 13 partendo da Via Rossi fino all’anfiteatro di via Baracca, mentre la seconda a partire dalle 14 lungo viale Roma per terminare anch’essa in via Baracca – la viabilità avrebbe subito possibili disagi, ma nessuno si sarebbe aspettato un tale risvolto.

La manifestazione contava all’incirca cinquecento partecipanti ed era partita poco dopo le ore 11.20. Gli scontri sono avvenuti nella tarda mattinata quando un gruppo di manifestanti provenienti dai centri sociali Nord Est hanno tagliato le catene che delimitavano il centro fieristico in protesta contro la presenza del padiglione israeliano alla fiera. Durante l’incursione, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa, hanno cercato di far indietreggiare il corteo con una carica che ha rotto le prime file.

Un grave risvolto

Così, quella che voleva essere una protesta inneggiando alla fine della guerra con cartelloni per la liberazione della Palestina, si è rivelato uno scontro diretto con le autorità. Infatti, al lancio di fumogeni e petardi da parte dei manifestanti, la polizia ha risposto assaltando il corteo con manganelli e l’uso di idranti.

In totale, sono stati registrati 10 feriti da parte delle forze dell’ordine, per lo più lievi come escoriazioni e contusioni; nello specifico, 9 gli agenti dei Reparti Mobili che per l’occasione prendevano parte alla gestione dell’ordine pubblico, mentre il decimo ferito si tratta di un funzionario della Digos di Venezia. Non si hanno dati certi al momento sui feriti tra i manifestanti.

Denunce in Questura

Cinque persone sono state denunciate dalla polizia di Stato, tutte appartenenti ai centri sociali. Per gli altri, la Questura afferma che saranno attuate delle ricerche per individuare i responsabili attraverso i video e le foto scattate dalla Digos

A fronte degli scontri che hanno caratterizzato la città di Vicenza, il segretario generale della Federazione Sindacale di Polizia, Valter Mazzetti, denuncia l’assoluta violenza con cui la manifestazione si è svolta, sottolineando la presenza di artifizi modificati e contenenti schegge metalliche che dimostrerebbero la volontà di ferire quanto più possibile, definiti quindi veri e propri criminali organizzati. Il fatto che si sia usata la scusante della manifestazione pro o conto il conflitto palestinese-israeliano per recare volontariamente danno agli agenti, viene definito dal segretario un gesto all’apice del delirio e in conclusione domanda che venga fatta una prevenzione e una repressione severa con idonee regole di ingaggio che possano far fronte alla gravità della situazione.

Per quanto riguarda la seconda manifestazione, questa si è svolta regolarmente e ha visto la partecipazione di circa 3mila persone provenienti dalla comunità palestinese del Veneto portando lo slogan "No Israele alla fiera dell'oro di Vicenza".

Scontri durante la manifestazione Free Palestine a Vicenza durante la Fiera dell'Oro

Secondo il portavoce di Movimento Italia Sociale Vicenza, Gian Luca Deghenghi gli scontri di sabato 20 gennaio sono stati il segno di un'aggregazione mossa dalla volontà di ledere, pronta alla violenza e a creare disordini in città. La mancata risposta a tali avvenimenti accuserebbe l'amministrazione comunale di supportare l'operato dei suddetti soggetti.

"Dopo gli scontri di sabato 20 gennaio tra manifestanti e Forze dell’Ordine, appare chiaro come esista a Vicenza  un gruppo ben identificato di attivisti ideologizzati e politicizzati, pronti all’uso della violenza ed a fomentare il caos in città – non è la prima volta – cogliendo l’occasione delle uscite di piazza. Togliere agibilità e spazi pubblici a tali pericolosi sovvertitori dell’ordine è urgenza assoluta alla quale l’amministrazione non può sottrarsi, pena il sospetto di complicità con l’operato di detti soggetti, oltretutto occupanti in convenzione uno spazio comunale."

"Per questo il Movimento Italia Sociale Vicenza – per voce del suo referente Gian Luca Deghenghi – si associa con convinzione alla mozione dei consiglieri comunali Mattia Pilan e Martina Corbetti mirante al ripristino della cosiddetta “clausola antifascista” per la concessione degli spazi pubblici in città. Inserita nel regolamento comunale la dirimente pregiudiziale richiesta, si sarà posto argine ad ogni futuro possibile episodio di violenza e disordine, che, con i consueti pragmatismo e discernimento, la sinistra vicentina ha intelligentemente capito da che parte, a Vicenza, possano potenzialmente arrivare."

 

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