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Natale col (nuovo) Dpcm: tutte le anticipazioni su spostamenti, cene e regali

Rebus sul coprifuoco e sul numero di partecipanti alle riunioni di famiglia.

Natale col (nuovo) Dpcm: tutte le anticipazioni su spostamenti, cene e regali
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“Stiamo lavorando per maggiori cautele a Natale e per riaprire la scuola il prima possibile”.

Così il premier Giuseppe Conte ieri, mercoledì 25 novembre 2020, in missione a Palma di Maiorca.

E invece no. Tutto da rifare: quel che è emerso ieri (giovedì 26 novembre) dall’incontro in videoconferenza fra Governo e Regioni è che i governatori non ne vogliono sapere di riaprire le scuole prima del 7 di gennaio.

E ancora, impianti sciistici chiusi e spostamenti fra le regioni vietati, anche fra regioni che sono o che sono tornate zona gialla. Così dovrebbe essere impostato il nuovo Dpcm che sostituirà dal 4 dicembre quello attuale quasi in scadenza.

Quel che vogliono i governatori delle zone rose come il lombardo Fontana è tornare in zona arancione per poter riaprire i negozi e facilitare la mobilità all’interno del Comune senza autocertificazione. Non è neppure chiaro se si pensa di evitare comunque  il ritorno a scuola dei ragazzi di seconda e terza media fino al 7 gennaio, nonostante sarebbe consentito farlo.

Ma vediamo tutti gli scenari al momento più probabili.

Spostamenti dall’estero (e sci)

“Non possiamo fare vacanze natalizie in montagna come negli altri anni, auspico una risposta dalla Ue”, ha aggiunto il Presidente del Consiglio a proposito della discussa questione degli impianti sciistici.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha intenzione di aggiornare la lista dei paesi a rischio (che ora comprende Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito), inserendo l’Austria, la Svizzera e altri Stati che non aderiranno all’accordo europeo che chiude le piste da sci. Prevista una quarantena di 14 giorni per chi rientra da questi Paesi.

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Spostamenti fra regioni

Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha chiarito che non sarà vietato muoversi nelle seconde case solo in fascia gialla.

Ma anche se al 31 dicembre la Penisola quasi per intero gialla, non è affatto detto che si potrà muovere senza limitazioni fra regioni.

Ricongiungimenti famigliari

Riguardo al ricongiungimento familiare, l’idea iniziale era quella di permetterlo solo tra parenti stretti, ovvero genitori e figli, coniugi e partner conviventi, ma è al vaglio lo spostamento da una regione all’altra anche per gli anziani soli (una deroga speciale per i nonni).

Coprifuoco ridotto o allungato?

Questo è l’aspetto al momento più controverso. Non ci sono certezze.

  • Secondo alcuni analisti, l’orario del coprifuoco ora alle 22 potrebbe essere “allungato” alle 23 o addirittura a mezzanotteMa questa ora sembra lo scenario meno probabile.
    • Per alcuni, inoltre, non saranno previste eccezioni per la Messa della Vigilia.
    • Per altri invece nella sera del 24 dicembre e per quella dei 31 c’è anche l’ipotesi che possa arrivare fino all’una di notte.
    • Per altri ancora infine deroghe possibili alla Vigilia, ma non a San Silvestro.
  • Una frangia diametralmente opposta di analisti invece sostiene l’ipotesi di un coprifuoco anticipato alle 21 dal 23 dicembre fino al 10 gennaio.

Insomma, un gran guazzabuglio: di fatto, dipenderà molto dai dati epidemiologici (se continueranno o meno a mantenere il trend registrato nelle ultime settimane). Ma più probabilmente il coprifuoco resterà alle 22 come ora e basta.

Per i ristoranti rimarrà comunque fissato alle 18 l’orario di chiusura.

Quanti partecipanti alle cene di famiglia

Sarà “fortemente raccomandato” – ma non vietato perché giuridicamente impossibile – non riunirsi in più di sei o otto (ma c’è chi parla di 10, bambini esclusi) persone a tavola durante il Cenone di Natale, il Veglione di Capodanno e nei pranzi e nelle cene in famiglia.

Ristoranti: massimo 4 persone al tavolo e solo a mezzogiorno.

Riapertura dei negozi per i regali di Natale

Dal 4 dicembre probabile il via libera alla riapertura dei negozi ampliando anche la fascia oraria, probabilmente inserendo un contingentamento per fasce d’età nelle grandi città per evitare assembramenti.

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