Morte Sammy Basso, la famiglia: "Grazie per la vicinanza, ora chiediamo riservatezza". Messaggi di cordoglio da Meloni a Jovanotti
Il 28enne vicentino lascia un’eredità di speranza e impegno scientifico. Nei prossimi giorni verrà diramata data e luogo dei funerali
Sammy Basso, il giovane biologo vicentino affetto da progeria, è scomparso all’improvviso a 28 anni durante una cena con amici ad Asolo. La sua vita è stata segnata dall’incessante lotta contro la progeria. Sammy aveva dedicato la sua carriera alla ricerca scientifica contro la sua malattia, laureandosi a Padova con una tesi proprio su questa rara patologia.
Un malore improvviso
Durante una cena in un ristorante ad Asolo, Sammy è stato colpito da un malore, rivelatosi fatale. Presenti al momento, amici e familiari hanno tentato di soccorrerlo, ma purtroppo era troppo tardi. Sammy era noto per la sua determinazione a non arrendersi e per il suo impegno nel migliorare la vita degli altri, grazie anche alla sua associazione, fondata per promuovere la ricerca sulla progeria.
L'amico, nonché vicepresidente dell’Associazione Italiana Progeria, Riccardo Zanolli, presente alla cena, ha dichiarato in un'intervista al TGR:
"Sarà difficile abituarsi a una vita senza di lui. È sempre stato uno di noi, un amico, uno di famiglia, uno come tutti gli altri".
Anche il sindaco di Tezze sul Brenta, Luigi Pellanda, ha voluto ricordare Sammy come un esempio per tutti i giovani:
"Un giovane che amava tantissimo la vita, e che deve essere d’insegnamento per tutti i giovani che magari la sprecano. Lui invece era la volontà di vivere in persona".
La scomparsa di Sammy arriva pochi giorni dopo essere stato premiato a Venezia con il premio Rizzi per il suo contributo all'ambiente e alla società. In un recente comunicato stampa, la famiglia e l'Associazione Italiana Progeria Sammy Basso hanno voluto ringraziare per la vicinanza ricevuta. Nel comunicare che nei prossimi giorni verranno pubblicare maggiori informazioni in merito al funerale, i genitori hanno chiesto riservatezza in questo momento di dolore.
Il cordoglio
Tantissimi sono i messaggi pubblicati sui social, in ricordo del 28enne originario di Schio. Oltre agli amici e i fortunati ad averlo conosciuto di persona, anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto dedicare un messaggio a Sammy:
"Sammy Basso è stato un esempio straordinario di coraggio, fede e positività. Ha affrontato ogni sfida con il sorriso, dimostrando che la forza d’animo può superare qualsiasi ostacolo. Il suo impegno per la ricerca sulla progeria e la sua capacità di ispirare gli altri rimarranno per sempre un modello da seguire. Sammy ha mostrato a tutti noi cosa significa vivere con passione e determinazione, senza mai perdere la gioia e la voglia di lottare. Continuerai a essere una luce che brilla nel cuore di tutti noi. A Dio Sammy".
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto dedicare un messaggio a Sammy e alla famiglia:
" Oggi è un giorno di grande dolore per la scomparsa di un grande veneto e un vero amico. Sammy Basso sottolineava che non serve essere perfetti per fare qualcosa. Con questa filosofia ci ha insegnato che, anzi, tutti possono fare grandi cose e lo ha dimostrato con la sua vita, caratterizzata da grande impegno. Una vita che ha vissuto intensamente e alla grande, dimostrandoci quanto i limiti molto spesso siamo a noi vederli o, ancor peggio, a crearli. E lui, pur affetto da una gravissima e rarissima patologia, limiti non se ne è posti; ha trovato sempre il modo di confermare che il vero inguaribile era il suo entusiasmo. Mi stringo in un abbraccio ai suoi familiari, ai suoi amici e a tutti coloro che in questi anni lo hanno ammirato e non lo dimenticheranno. Sammy non sarà dimenticato".
Ma oltre alle istituzioni, anche diverse personalità del mondo dello spettacolo e del giornalismo hanno lasciato sui social un messaggio per Sammy. Tra questi, troviamo Jovanotti:
"Ho appena saputo che é morto Sammy Basso. . Che immenso dispiacere. La notizia che Sammy se n’é andato , nonostante la sua malattia fosse una minaccia costante, riesce ad essere sorprendente per chi lo conosceva, perché era davvero difficile incontrare qualcuno di più vivo di lui quando era in giro. Quando veniva ai miei concerti era una festa. La sua intelligenza, la sua passione, la cultura e la capacità di armonizzare conoscenza scientifiche ad una fede incrollabile, il suo humor formidabile e la sua mente colorata, mi vengono in mente adesso".
"Con lui e con Il suo amico di una vita Fontana ci eravamo sentiti giorni fa per darci un un appuntamento quando sarei passato dal nord-est e stamattina immagino Sammy che dice 'sarà per un’altra volta ragazzi…'. Ciao piccolo grande Sammy, mi ricordo quando ti presi in braccio di fronte alla spiaggia piena di tutta quella gente e fu come se sul palco con me fosse apparso Elvis Presley, tutti quei sorrisi oggi ti accompagnano. Un abbraccio ai suoi familiari e ai suoi amici che in questi anni sono stati la sua forza e lui la loro".
Ma anche i giornalisti e scrittori Iacopo Melio, Leandro Barsotti e Domenico Iannacone:
"Sammy Basso non era 'il malato di progeria più longevo al mondo'", scrive Iacopo Melio. "Sammy Basso era un biologo molecolare e un ricercatore, laureato con lode a Padova. Sammy Basso era un Cavaliere dell’Ordine al Merito per la sua attività appassionata, con la quale, sì, ha ANCHE reso la progeria una malattia più conosciuta nel mondo. Con Sammy Basso avevamo alcune idee diverse, tra queste la sua irremovibile fede in Dio che gli ho sempre invidiato pur non comprendendo come potesse camminare a fianco della 'sua' scienza, ma è proprio questo ciò che dovremmo fare tra esseri umani: confrontarci, scambiarci idee e risorse, arricchirci a vicenda mettendoci in continua discussione, sempre con rispetto".
"Di Sammy Basso ho sempre invidiato e continuerò a invidiare, in senso buono e con affetto, l’estrema intelligenza e la vita piena di cose e di vita. Di certo mancherà tanto, ma continuerà a vivere nell’eredità che ha lasciato e che sono sicuro porterà a grossi risultati, come lui sperava e voleva. Un abbraccio alla famiglia e a chi gli vuol bene".
"E così Sammy, alla fine sei andato via. E penso a cosa mi dicevi di quando si muore: dicevi che la nostra anima si divide per diventare altre forme di vita che abbiamo amato. Un po’ un fiore, un po’ un gatto, un po’ un bambino che nasce con la nostra stessa passione. E chissà che tu non sia tutto questo", scrive Leandro Barsotti. "Non hai fatto in tempo a compiere 29 anni, ma è un po’ come se tu fossi stato già un centenario per via di quella malattia rara che ti faceva invecchiare in fretta. A volte sapevi anche riderci su. Invecchiava il tuo corpo ma diventavi più immenso tu: con le tue parole, i tuoi progetti, la tua filosofia di vita".
"Quella volta che abbiamo presentato uno spettacolo insieme, quella volta che abbiamo ballato Michael Jackson, quella volta che ti sei laureato, quella volta che mi ha spiegato cose sull’amore così semplici che non ci avevo pensato, quella volta che dopo l’operazione al cuore ti sei svegliato, hai visto un medico vestito di bianco e gli hai chiesto: 'Sono morto e tu sei un angelo?'. Ci mancherai, caro Sammy. Perché ti abbiamo voluto bene in tanti. Rimani nel nostro cuore".
"È mancato all’improvviso Sammy Basso, aveva 28 anni. Con lui se ne va una luce speciale, un’anima rara che ha saputo trasformare una vita segnata dalla malattia in un esempio straordinario di forza e determinazione. Sammy, che ho avuto l’onore di ospitare nella prima serie di 'Che ci faccio qui', è stato un testimone autentico della bellezza della vita, nonostante il tempo per lui scorresse troppo in fretta"."Ricordo quel nostro incontro, in cui si aprì con una sincerità disarmante. Mi parlò della sua inesauribile curiosità per il mondo, della voglia di vivere che lo animava, anche mentre la clessidra della progeria segnava i suoi giorni. Ma Sammy non era solo un ragazzo affetto da una malattia rara, era un guerriero con un’intelligenza e una determinazione fuori dal comune. Si laureò con 110 e lode in Scienze Naturali all’Università di Padova, presentando una tesi sulle terapie per rallentare il decorso della progeria, la malattia che gli faceva sembrare il tempo più veloce di quanto meritasse. Non si accontentò mai: continuò a studiare, conseguendo una laurea magistrale in Biologia Molecolare, con l’obiettivo di contribuire in prima persona alla ricerca sulla sua patologia. La scienza era il suo modo per lottare, ma lo faceva sempre con il sorriso e con una profonda autoironia che rendeva ogni conversazione con lui indimenticabile".
"Sammy era anche dolce e sognava l’amore. Mi parlò di quanto desiderasse innamorarsi, con quella luce negli occhi che solo chi crede davvero nell’essenza della vita può avere. Oggi, ci lascia un esempio straordinario di vita vissuta fino in fondo, di coraggio di fronte a sfide inimmaginabili. Grazie, Sammy, per averci mostrato cosa significa vivere davvero. La tua luce continuerà a brillare nei cuori di chi ti ha conosciuto".