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Moderne tecniche di indagine risolvono il cold case dei coniugi Fioretto: uccisi da un killer della ‘ndrangheta

Il riscontro tra le tracce repertate nel 1991, avvenuto nel 2022 dopo altra sparatoria

Moderne tecniche di indagine risolvono il cold case dei coniugi Fioretto: uccisi da un killer della ‘ndrangheta

Le moderne modalità di indagine nel 2023 avevano fatto riaprire un caso di duplice omicidio mai risolto: a Vicenza, il 25 febbraio 1991 una coppia di coniugi era stata uccisa in circostanze mai chiarite.

A metà settembre 2025, il Giudice dell’Udienza Preliminare ha inflitto l’ergastolo al 58enne Umberto Pietrolungo, di Cetraro (Cosenza), ritenuto responsabile dell’ammazzamento dei coniugi Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi.

La lunga indagine era stata ricostruita dal Pubblico Ministero Hans Roderich Blattner e dal Procuratore Giorgio Bruno, dopo che per oltre trent’anni la vicenda della quale non si conosceva il movente, non aveva visto colpevoli.

Nuove tecniche di indagine

Solo nel 2023, il Dna repertato nel 2012 dalla polizia scientifica, è combaciato con altro profilo emerso nel 2022 in Calabria nel corso di una inchiesta su una sparatoria: trovato l’assassino.

Le prove, addotte dal Procuratore e suffragate dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Vicenza, hanno lasciato poco spazio agli avvocati della difesa, Marco Bianco, Giuseppe Bruno e Matilde Greselin.

E’ così che, pur senza ancora conoscere il movente, dopo 34 anni viene mandato all’ergastolo  il killer dei coniugi Fioretto.

Umberto Pietrolungo, considerato affiliato alla cosca di ‘Ndrangheta Muto è stato arrestato dai Carabinieri mentre, peraltro, era detenuto nel carcere di Cosenza. In carcere, appunto, gli è stata notificata la sentenza del tribunale di Vicenza.

Il fattaccio

Era il 25 febbraio 1992 quando i coniugi Fioretto furono uccisi nel cortile di casa in contrà Torretti, a Vicenza.

Vicenza, Contrà Torretti ai giorni nostri: nel 1991 non c’era il Dna e neppure la Googlemap

Pierangelo Fioretto, avvocato di professione e 59enne all’epoca dei fatti, stava rincasando e trovò ad aspettarlo una coppia di individui che gli spararono con quattro colpi in pieno petto e poi uccisero allo stesso modo anche la moglie, Mafalda Bergozzi che era corsa in cortile per aiutare il marito.

La svolta alle indagini è stata data nel 2022 e nel 2024 era stato aperto il processo grazie ai riscontri sul Dna, forniti dalla banca dati nazionale e prelevati da pistole, guanti e abiti sequestrati all’indomani del duplice omicidio .

Fine

A settembre 2025, ad oltre 34 anni dal delitto che aveva profondamente scosso la comunità vicentina,  il Tribunale berico mette la parola fine sull’efferato fatto di cronaca.