Minacciano promotore finanziario per obbligarlo a recuperare 500mila euro provenienti dall'estero
L’uomo non solo aveva dovuto modificare le proprie abitudini di vita ma aveva anche temporaneamente cambiato il proprio domicilio.
Nel corso della mattinata di oggi, martedì 26 ottobre 2021, il personale della Polizia di Stato della Questura di Vicenza ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza nei confronti di B.P. (arresti domiciliari), dei figli B. Y. e B. I. (obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Lonigo) e di S. A. (obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Schio) per concorso nel reato di tentata estorsione continuata, B. P., B. Y. e B. I. anche per concorso nei delitti di sequestro di persona ed atti persecutori, fatti tutti commessi in danno di un promotore finanziario attivo nella provincia di Vicenza ed in quelle limitrofe.
Minacciano promotore finanziario per obbligarlo a recuperare 500mila euro
Gli accertamenti - avviati dalla Procura di Vicenza nel mese di marzo scorso in seguito ad una segnalazione da parte del personale della Squadra Mobile - avevano permesso di ricostruire come B. P. ed i figli - titolari/gestori di una società operante nel settore conciario- si erano adoperati per far rientrare una cospicua somma di denaro depositata all’estero, in Svizzera e Portorico - provvista la cui lecita disponibilità e costituzione è oggetto di attuale approfondimento - attraverso attività di investimento in fondi esteri.
La somma, quantificata in circa 500mila euro, risultava già essere giunta in Italia trovandosi depositata all’interno di una cassetta di sicurezza presso una società, risultata estranea ai fatti, avente sede fuori provincia.
Attività investigativa
L’attività investigativa esperita ha consentito di accertare che B.P. ed i figli avevano incaricato il promotore finanziario di adoperarsi per ottenere il rientro del denaro contante, la cui materiale consegna sarebbe avvenuta tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile.
Gli accertamenti investigativi immediatamente avviati ed esperiti - anche attraverso il ricorso ad attività d’intercettazione nonché con mirati servizi di osservazione e pedinamento - hanno consentito sia di acquisire rilevanti elementi indiziari nei confronti di tutti gli indagati sia di recuperare e di porre sotto sequestro la somma di circa cinquecentomila euro in contanti e alcuni orologi di valore.
L’ indagine ha permesso di ricostruire ed evidenziare le modalità attraverso le quali i soggetti coinvolti - con l’ausilio anche di S.A. - avevano preteso dal promotore finanziario il suo intervento per recuperare il denaro. L’uomo era stato più volte minacciato, nonché in alcune circostante trattenuto contro la sua volontà all’interno di un’abitazione. Inoltre, per mesi, alcuni degli indagati avevano tempestato di chiamate telefoniche il promotore finanziario, presentandosi in alcuni occasioni anche presso la sua abitazione. Per questo motivo l’uomo non solo aveva dovuto modificare le proprie abitudini di vita - a causa dello stato di turbamento e di ansia indotto - ma aveva anche temporaneamente cambiato il proprio domicilio.
Nella giornata odierna, oltre all’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite dal personale della Squadra Mobile operazioni di perquisizione presso le abitazioni degli indagati e la sede aziendale, con conseguente sequestro della complessiva somma di circa 25.000 euro in contanti.