Matteo Bizzotto e la rubrica «Libertà è parola»
Informazione politica e partecipazione civica. Questi i concetti che da sempre ha dimostrato di tenere come punti fermi il giovane bassanese.
Matteo Bizzotto e la rubrica «Libertà è parola»
Informazione politica e partecipazione civica. Questi i concetti che da sempre, nella sua carriera di cittadino attivo, ha dimostrato di tenere come punti fermi il giovane bassanese Matteo Bizzotto. Dopo l’impegno nella campagna elettorale al fianco del sindaco Elena Pavan, appoggiata dal gruppo «Impegno per Bassano» di cui lo stesso Bizzotto faceva parte, il giovane 30enne ha deciso di portare avanti un progetto ambizioso. Si tratta di una rubrica chiamata «Libertà è parola».
Come è nata l’idea di questo progetto?
«L’idea è nata da due elementi principali. Il primo è la passione. Da sempre mi impegno nella politica e cerco di partecipare attivamente alla mia città, cercando di trasmettere questo anche agli altri giovani ed essere loro d’ispirazione. In secondo luogo è stata per me una sorta di provocazione. Infatti, negli ultimi tempi sembra che l’informazione debba essere breve, immediata e con pochi concetti ben chiari. Invece, nel primo video che ho realizzato per spiegare la riforma costituzionale mi sono accorto che dovevo dire delle cose importanti e che non bisognava tagliare per riuscire a far capire alle persone la vera sostanza della materia. Credo sia necessario uscire da questo concetto “social” che tutto debba essere veloce. Per questo ho lanciato i due slogan “non saremo brevi” e “ad ogni informazione il suo tempo”. Ora ho deciso di continuare con la rubrica perché molti mi hanno spinto a farlo e perché vedo che sta generando interesse».
Perché senti la necessità di informare il pubblico?
«In realtà credo che i giovani di oggi si informino, ma che lo facciano in modo poco approfondito. La maggior parte, infatti, si limitano a pochi concetti, a volte contenuti solo nel titolo, negli articoli dei siti web. Questi spesso sono il riassunto di notizie ben più ampie. Pertanto, se qualche notizia interessa, sarebbe bene prendersi del tempo, avere pazienza e leggere i vari approfondimenti».
Cosa significa per te la politica e l’essere cittadino attivo?
«La politica è una passione che mi ha trasmesso mio padre, che ha sempre dimostrato grande impegno per la sua città e per la comunità. Quindi, per me è importante mettere le mie energie in qualcosa di concreto per il bene comune, come lo è stato la campagna elettorale e il consiglio di quartiere. Mi piace incontrare le persone e dare loro la possibilità di informarsi, trasmettendo loro qualcosa. Credo fermamente che il disinteresse uccida lo stato di diritto. Per essere cittadini, infatti, è necessario informarsi, partecipare, capire ed essere coscienti delle proprie scelte. Non si può decidere in base a semplici slogan politici o facili risposte da poche battute. Per avere un Paese migliore bisognerebbe che noi stessi fossimo all’altezza di ciò che la democrazia ci offre. Non possiamo sottovalutare il potere che abbiamo. Inoltre se tutti noi, compresi i giovani, riusciamo ad essere cittadini attivi e ben informati possiamo essere dei possibili componenti di una classe dirigente del domani con buone intenzioni per rendere la nostra casa un luogo migliore».