La decisione de Tribunale

Maestra chiede agli alunni di sputare addosso a un bimbo e poi spiega: "Volevo educarlo"

A distanza di otto anni la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'insegnante e l'ha condannata a un mese e dieci giorni di reclusione, più il pagamento di cinquemila euro di risarcimento danni alla vittima

Maestra chiede agli alunni di sputare addosso a un bimbo e poi spiega: "Volevo educarlo"
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Aveva posizionato in fila i "suoi" 22 alunni di prima elementare, e poi aveva mimato il gesto di sputare, indirizzando l'azione verso un bambino, un compagno di classe considerato troppo vivace. E come se non bastasse, poi, quando si era scatenata la bufera, si era pure giustificata dicendo che quello era "solo un gioco educativo". Spiegazione che la protagonista, 66enne di Isola Vicentina, ancora rivendica. (In copertina immagine di repertorio)

Maestra chiede agli alunni di sputare addosso a un bimbo e poi spiega: "Volevo educarlo"

Nonostante il Tribunale, a distanza di otto anni da tale gesto, si è pronunciato condannandola a un mese e dieci giorni di reclusione più il pagamento di 5mila euro di multa, giudicando inammissibile il ricorso dell'insegnante. La donna, in poche parole, ha voluto (in un modo a dir poco assurdo) "far mettere quel bambino nei panni degli altri bambini - ha riportato il Corriere - che per tutta mattina avevano subito il suo carattere irrequieto".

Ma a prescindere da quali fossero le sue motivazioni, per la Corte suprema la donna ha commesso un reato. Abuso di mezzi di correzione o di disciplina. All'epoca dei fatti il bimbo aveva sei anni e si stava per concludere la lezione di ginnastica della maestra con alle spalle ben 40 anni di insegnamento, senza mai un procedimento disciplinare. Il bimbo, secondo la ricostruzione, era stato notato mentre sputava sul pavimento, e anche verso altre persone lì presenti. A quel punto la donna avrebbe perso la pazienza, decidendo, così di punirlo, umiliandolo.

I 22 alunni erano stati dunque messi in fila indiana mentre il bimbo si trovava al centro della palestra. I compagni di classe erano stati invitati a mimare il gesto dello sputo, ma poi qualche schizzo di saliva era partito sul serio. E tornati a casa avevano raccontato quello strano gioco ai genitori. Erano stati mamme e papà poi a informare i genitori della vittima e immediatamente era partita la sospensione dall'insegnamento della donna per dieci giorni. Oggi la maestra è in pensione e continua a rivendicare la propria innocenza e vive la propria condanna come un'ingiustizia.

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