Le luci dei semafori accendono la polemica

Al Santo si creano code chilometriche mentre vicino allo stadio Miotto capita sovente che ci sia il lampeggiante o addirittura spento.

Le luci dei semafori accendono la polemica
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Le luci dei semafori accendono la polemica

Ai semafori thienesi piace far parlare di sé. Due situazioni opposte, in due differenti zone della città, tutte e due però con lo stesso comune denominatore: l’impianto semaforico che fa tribolare.
Soprattutto la mattina e all’uscita da lavoro, quando il traffico è intenso e la fretta di arrivare sul posto o la voglia di tornare a casa dopo una giornata impegnativa rendono i guidatori ancora più sensibili ai piccoli impedimenti stradali.

Il semaforo del Santo

Code chilometriche, durata del verde insolita e polemica per la scelta sconsiderata da parte dell’amministrazione comunale la fanno da padrone quando si parla dell’incrocio regolamentato dall’impianto semaforico che si trova nella frazione thienese del Santo. Il malcontento si trascina da quasi tre anni, ovvero da quando si è deciso di dare un’impronta diversa all’incrocio tra la strada principale (SP349 che porta a Villaverla) e le vie Braglio e dell’Aeroporto.

Un incrocio ben noto e da sempre considerato pericoloso, che l’amministrazione comunale ha voluto mettere in sicurezza nel 2016 installando appunto le famose luci. Una scelta non condivisa da molti, che ai semafori (i quali sono stati tolti in molti punti della provincia per adottare soluzioni più pratiche e meno «ingorganti») avrebbero preferito veder realizzata una rotonda, anche di quelle terra-terra, senza rialzo, cosicché anche per i mezzi più imponenti non fosse precluso il passaggio.

Il vincolo che ha fatto decadere fin da subito l’idea di fare una rotatoria però, si ritrova nel fatto che via Braglio, non essendo in asse con le altre strade che incrocia, non ha reso possibile la realizzazione di un’opera simile.
Polemiche che arrivano non solo da Thiene, ma anche dalle zone limitrofe, come Villaverla, con i suoi cittadini costretti a subire interminabili code prima di riuscire ad oltrepassare la frazione thienese e dirigersi verso il lavoro, la scuola o altri impegni.

Un intervento atteso dai residenti del Santo per quasi dieci anni, costato all’amministrazione comunale più di 300mila euro e che per ora ha portato, a detta di chi quella strada la percorre mattina e sera, solo tanti disagi.

Il semaforo «dello Stadio»

Al semaforo che si trova vicino allo Stadio Miotto, invece, piace oziare. Capita sovente, infatti, che le sue luci lascino il posto ad un buio inquietante oppure ad un arancione intermittente, rendendo così l’incrocio tra la strada che porta dal bar al Sole verso il centro di Thiene e quella che porta verso Zanè impraticabile, nonché pericoloso. Le segnalazioni nei vari gruppi social della città si sprecano; c’è chi richiama alla prudenza, chi si arrabbia e chi invece si è beccato una bella multa per essere passato con il semaforo fuori uso, chiedendo ovviamente spiegazioni a chi di dovere. Ma niente pare esser stato funzionale al cambiamento della situazione: il semaforo e le sue bizze sembrano non dare tregua ai poveri automobilisti.

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