Le Jare del Brenta, da discarica ad oasi

Nell’ambito del progetto «Invecchiamento Attivo» sono state luogo di una passeggiata eco-culturale fra natura e storia

Le Jare del Brenta, da discarica ad oasi
Pubblicato:
Aggiornato:

Le Jare del Brenta, da discarica ad oasi

Da discarica a parco naturale da preservare, tutelare e vivere. Le Jare del Brenta sono una preziosa risorsa naturalistica per il Comune di Cartigliano, un’oasi che sta diventando sempre più un punto di incontro per tutta la popolazione, grazie anche agli eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Associazione «Amici del Brenta», che la rendono viva.

Nell’ambito del progetto «Invecchiamento Attivo», che vede il coinvolgimento della casa di riposo San «Pio X», le Basse del Brenta sono state, venerdì 18 ottobre, meta di una passeggiata eco-culturale fra natura e storia, a cura del Centro Cultura Villa Morosini Cappello.

Decine di esploratori sono partiti alla scoperta del territorio cartiglianese, sotto la guida esperta degli «Amici del Brenta», nelle figure di Edy Fantinato e Claudio Brotto. L’incontro «Le jare del Brenta. Come rinasce un’oasi» è il secondo dei tre in programma nel ciclo «Passeggiate Eco-culturali a Cartigliano» ed il secondo a vantare la presenza di Edy Fantinato, «amico del Brenta» e ricercatore dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

«Oggigiorno il crescente consumo del suolo, il Veneto è la prima regione in Italia per quanto riguarda questo fenomeno, ci impone di pianificare interventi di recupero ecologico-naturalistico delle aree degradate con l'obiettivo di conservare la biodiversità e migliorare la nostra qualità di vita. L'area delle Jare del Brenta è stata convertita in zona umida, perché gli habitat di acqua dolce sono tra i meno rappresentati e tra i più minacciati. Inoltre, il medio corso del fiume Brenta è area di passaggio per numerosi uccelli migratori che possono trovare qui un habitat idoneo per alimentarsi e nidificare. A soli due anni dall'intervento, le aree umide ricreate ospitano già moltissime specie palustri, che hanno colonizzato i laghetti in modo assolutamente spontaneo. La sfida per uno sviluppo sostenibile può essere vinta. Servono sinergia e coordinamento tra diverse figure professionali ed amministrazione locale, ma i risultati possono essere straordinari. Proprio come nel caso delle Jare del Brenta», spiega Edy Fantinato.

«Questa passeggiata, così come tutti gli eventi che si sono tenuti e si terranno in quest’oasi, rappresenta un invito per le persone, non solo cartiglianesi, a trovare del tempo per andare a passeggiare lungo i sentieri delle basse per ritrovare l'energia persa con i ritmi frenetici della vita moderna, respirando i colori della natura, immergendosi nel suggestivo paesaggio e godendo dei suoni degli animali, preziosi abitanti di queste zone», commenta Giuseppe Orazio Andriolo, vicesindaco ed assessore all’ambiente.

«Per l’Amministrazione comunale promuovere eventi come questo, volti alla valorizzazione delle Basse del Brenta, è di fondamentale importanza», commenta Sara Scalco, assessore alla cultura, istruzione e politiche della famiglia del Comune di Cartigliano. «Le Jare sono diventate quasi un parco naturale, ma ricordiamo che prima erano una discarica. Grazie all'aiuto e al duro lavoro degli Amici del Brenta e delle amministrazioni che si sono susseguite in questi anni - aveva iniziato già l’attuale sindaco Germano Racchella, durante il mandato di dieci anni fa - è diventata un’oasi per la fauna e la flora locali. Tutti gli eventi che, con l’Amministrazione attuale, stanno andando in scena hanno l’obiettivo di far conoscere e riscoprire questi luoghi, preziose cartoline del nostro paese».

Seguici sui nostri canali