Attività sospesa

Lavoratori in nero e senza permesso di soggiorno in un cantiere edile ad Asiago: pioggia di denunce e sanzioni

Il bilancio dell’attività dei finanzieri della Tenenza di Asiago è di 3 lavoratori di nazionalità albanese, senza documenti e senza contratto

Lavoratori in nero e senza permesso di soggiorno in un cantiere edile ad Asiago: pioggia di denunce e sanzioni
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Le sanzioni per il datore di lavoro superano i 15mila euro

Lavoratori in nero e senza permesso di soggiorno in un cantiere edile ad Asiago: pioggia di denunce e sanzioni

Rispetto delle leggi e dei lavoratori, contro lo sfruttamento e i rischi legati al lavoro "in nero". Una tema quanto mai attuale quello degli infortuni sul lavoro visto il crescente numero di decessi  registrato dall'inizio dell'anno. Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito di interventi di polizia economico-finanziaria e di controllo economico del territorio – anche finalizzati alla verifica del corretto impiego delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – hanno eseguito un controllo in un cantiere edile sito nel Comune di Asiago, dove operava un’impresa di costruzioni edili della Provincia di Verona.

Il bilancio dell’attività eseguita dai finanzieri della Tenenza di Asiago è di 3 lavoratori di nazionalità albanese impiegati “in nero” , tutti sprovvisti del permesso di soggiorno o altro documento idoneo a giustificare la loro presenza all’interno del territorio nazionale che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vicenza per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. E' stato denunciato anche il datore di lavoro per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri (extra U.E.) irregolari sul territorio nazionale e privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Contestualmente, l’impresa edile è stata segnalata per la responsabilità amministrativa prevista dal Decreto Legislativo n. 231/2001.

L'ispettorato del lavoro ha sospeso l'attività

A seguito dei preliminari accertamenti di polizia economico-finanziaria, le Fiamme Gialle asiaghesi hanno proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività: l’Ente citato ha provveduto a emettere, con immediatezza, un provvedimento che ha disposto la sospensione dell’attività d’impresa, con l’irrogazione della sanzione pari ad 2.500 euro. Infine, nelle successive attività di controllo amministrativo, volte a riscontrare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela di lavoro, è stata irrogata al datore di lavoro, quale autore della violazione e alla società, quale obbligata in solido, la maxi-sanzione di 12.960 euro.

L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalla Guardia di Finanza volta ad individuare situazioni di sfruttamento di manodopera e a prevenire i rischi per la salute dei lavoratori che, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità, rappresentano principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge.

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