La svolta

L'aveva seguita, bloccata contro un muro per baciarla: il molestatore andrà a giudizio immediato

Pur di riuscire nel suo intento le aveva strappato la mascherina anti Covid... ma lei con coraggio era riuscita a respingerlo.

L'aveva seguita, bloccata contro un muro per baciarla: il molestatore andrà a giudizio immediato
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L’aveva seguita per giorni, aveva studiato i suoi spostamenti e poi aveva atteso il momento ideale. L'aveva spinta contro un muro e dopo averle strappato la mascherina aveva tentato di baciarla e abbracciarla. Il molestatore di originario del Bangladesh andrà a giudizio immediato.

Molesta una ragazza, bengalese a giudizio

Era una giornata come tante altre. Lei, una 27enne di Marano, stava tornando come sempre a casa dopo una giornata di lavoro in un centro estetico di Vicenza. Ma la routine stava per essere spazzata via da un fatto inatteso. Si trovava in Largo Trieste, alla fermata dei bus di Malo. Erano le 21.10.

Un uomo, un 41enne originario del Bangladesh, era lì ad aspettarla. Non era un volto nuovo per la ragazza: erano giorni che lei notava quel signore. Ma mai si sarebbe aspettata quanto poi sarebbe accaduto.

Il 41enne, infatti, da qualche giorno aveva iniziato a farle complimenti. Complimenti, però, non richiesti. E non graditi. Molestie, insomma, ma solo verbali. Quel 18 febbraio, però, le cose sono cambiate. E l’uomo non ha più voluto aspettare.

Ha atteso il momento opportuno e poi l’ha bloccata, spingendola contro un muro. A quel punto, la ragazza era in difficoltà. Lui, allora, le ha strappato la mascherina dal viso e ha tentato di baciarla e abbracciarla. Ma lei è riuscita a divincolarsi, a respingerlo, e poi a fuggire.

La denuncia e la richiesta dell’avvocato della ragazza

Dopo il fatto, ovviamente, la ragazza ha deciso di sporgere denuncia. I Carabinieri, allertati immediatamente, sono anche riusciti subito a individuare il colpevole della tentata violenza. E hanno anche ritrovato la mascherina strappata.

“In questi giorni chiederò l’applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico dell’indagato – ha dichiarato Giuseppe Falcone, difensore della persona offesa dal reato – Ritengo, infatti, che la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, già applicata dal GIP presso il Tribunale di Vicenza, non tuteli adeguatamente la vittima, essendo la persona sottoposta alle indagini a conoscenza anche del luogo in cui la ragazza presta attività lavorativa.

A mio sommesso avviso, l’applicazione di una misura custodiale non solo verrebbe a tutelare la persona offesa dal reato, tuttora sconvolta, in maniera più efficace, ma rappresenterebbe un deterrente per chi purtroppo commette simili atti a danno delle donne”.

Ora però le cose sono cambiate

A distanza di qualche mese  però la vicenda ha preso una piega differente. Anche su pressione dei legali  che stanno assistendo la giovane l'iter processuale ha subito un'accelerazione. Il 41enne bengalese, infatti, ed è questa la novità, andrà a giudizio immediato il 14 giugno. Una notizia, ovviamente, che i legali della ragazza hanno accolto con favore.

Giuseppe Falcone e Laura Mercante, difensori della persona offesa, dunque, si dichiarano soddisfatti della fissazione del giudizio immediato, vista l’evidenza della prova a carico del bengalese autore dei reati di tentata violenza sessuale, di lesioni personali aggravate e di atti persecutori.

“Per me andava applicata la misura cautelare custodiale degli arresti domiciliari, come da me richiesto, e non il divieto di avvicinamento alla persona offesa dal reato, che non la tutela in maniera adeguata ed efficace, essendo tuttora ancora sconvolta e molto spaventata a causa dell’accaduto, ed avendo cambiato le proprie abitudini di vita”, dichiara Giuseppe Falcone.

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