La Marzotto ora dovrà pagare Imu e Tasi

Il consigliere Alex Cioni e il gruppo della Lega avevano denunciato la presenza di centinaia di auto. I proprietari adesso devono versare il dovuto.

La Marzotto ora dovrà pagare Imu e Tasi
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La Marzotto ora dovrà pagare Imu e Tasi

Ci aveva visto giusto il consigliere di centrodestra Alex Cioni ed ora, dopo le verifiche richieste da lui stesso, la Marzotto sarà costretta a pagare l’Imu e la Tasi che non aveva versato. La prima interrogazione presentata subito dopo le elezioni di maggio dal capogruppo di PrimaSchio Alex Cioni, assieme ai colleghi della Lega, aveva posto l'accento sulla percentuale dell’imposta Imu pagata dalla società immobiliare Immobili e Partecipazioni proprietaria dei capannoni della ex Lanerossi in Viale dell'Industria. Una serie di domande che aveva permesso all’interrogante di accertare che la società pagava un'imposta ridotta del 50% in quanto gli stabili erano stati dichiarati inagibili con un atto notorio dalla stessa società nel 2017. Peccato però che a margine della mozione presentata successivamente dallo stesso Cioni, sia emerso che i capannoni venivano utilizzati come autorimessa, quindi in palese violazione delle normative. Dopo l'approvazione della mozione in consiglio comunale, con la quale venivano chiesti accertamenti precisi da parte del Comune, sia in riferimento all'imposta Imu, sia relativamente alla certificazione antincendio, in queste ore emerge chiaramente che la denuncia fatta dal capogruppo di PrimaSchio era fondata e ha ottenuto riscontri oggettivi rilevati dai successivi controlli eseguiti dal Comune. Si tratta di un risultato degno di nota per un consigliere di minoranza, anche se Cioni ritiene che «La questione non sia ancora del tutto chiarita» e per la quale sta già preparando un'ulteriore interrogazione. Con il recupero della quota Imu non pagata, più gli interessi di mora dovuti e le relative sanzioni, che la società immobiliare sarà costretta a versare all'erario e alla casse comunali,

«Abbiamo espletato alle nostre funzioni facendo pienamente gli interessi della città».

La questione, come detto, per il capogruppo di PrimaSchio non è del tutto chiusa in quanto:

«Non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito all'altro capannone che avevamo segnalato nella mozione, così per quanto riguarda la certificazione antincendio. E' singolare poi che dopo quanto successo con la proprietà, gli uffici del Comune si siano affidati ad una semplice documentazione fotografica come testimonianza dello sgombero del capannone».

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