La lingua veneta diventa una materia di studio a scuola
Previste sette ore alle medie e due alle elementari
La lingua veneta diventa una materia di studio a scuola
La storia dei veneti e il dialetto salgono in cattedra. Questa è una delle novità messe a punto dall'Assessorato all'Istruzione a supporto delle scuole vicentine per il prossimo anno scolastico. Nel dettaglio si tratta di un" corso di lingua veneta" che per la prima volta arriva sui banchi di Vicenza, dove le presenze straniere raggiungono dei picchi di quasi il 30% degli studenti. Le lezioni non saranno obbligatorie e la proposta prevede sette ore di attività in classe per le scuole secondarie di primo grado e un "pacchetto light" per gli istituti primari.
Gli insegnanti, dunque, avranno a disposizione una ventina di giorni, dal 16 settembre al 4 ottobre, per aderire a questo o ad altri corsi che compongono il Piano dell'offerta formativa territoriale (Poft) per l'anno scolastico 2019-2020 presentato ieri mattina dall'assessore all'istruzione Cristina Tolio e dal collega titolare dello sport, Matteo Celebron.
Il Poft contiene 195 proposte (alcune gratuite, altre a pagamento) divise in vari ambiti: ecologia - ambiente - natura, relazioni sociali, salute e benessere, linguaggi espressivi, arte, storia e cultura del territorio, e promozione della pratica sportiva. Si rivolge ai 10 mila alunni delle scuole dell'infanzia, delle primarie e secondarie di primo grado vicentine: da quest'anno anche alle paritarie, oltre che alle statali e alle comunali.
I progetti educativi e i laboratori sono molteplici e fra queste compare anche la voce "Percorsi di lingua veneta per le scuole", un progetto in cui l'assessore Tolio crede molto per «valorizzare le tradizioni locali».