«La Fonte» di Rosà a rischio chiusura. Ci sarà futuro?

Dopo 24 anni Luciano Sartori e la moglie Ivana cedono il negozio. «Vogliamo ringraziare la grande famiglia che si è creata attorno a noi» .

«La Fonte» di Rosà a rischio chiusura. Ci sarà futuro?
Pubblicato:
Aggiornato:

«La Fonte» di Rosà a rischio chiusura. Ci sarà futuro?

Dopo 24 anni di attività hanno deciso di lasciare. Luciano Sartori e la moglie Ivana, gestori della lavasecco La Fonte in Viale dei Tigli, tre mesi fa hanno appeso fuori dal loro negozio l'avviso di cessione dell'attività. A fine luglio la chiusura del negozio con la voglia di «ringraziare pubblicamente la grande famiglia che si è creata attorno alla nostra attività in 24 anni - dichiara Luciano - la nostra riconoscenza va a chi ci è stato fedele cliente ma soprattutto amico e legato negli affetti che inevitabilmente si creano con un rapporto di lavoro come il nostro». E' un negozio vecchio stampo, quello di Luciano e Ivana, uno di quelli che fanno comunità, che costruiscono relazioni con cittadini e clienti, che trasformano un ambiente in luogo di incontro e confronto dove «ci si guarda negli occhi e si entra anche solo per un saluto o per una confidenza».

Rapporti che costruiscono valori e che lasciano il segno, luoghi ed esercizi che andrebbero difesi dall'omologazione che oggi ci vorrebbe tutti clienti di anonimi centri commerciali ben lontani dal valore profondo del legame tra le persone. Le vetrine della Lavasecco La Fonte sono oggi tappezzate di messaggi, firme e saluti di quanti vogliono lasciare un pensiero a tutto quello che Luciano e Ivana hanno costruito. Messaggi che parlano di gentilezza, professionalità, gratitudine, riconoscenza.

«Abbiamo iniziato con una firma sulla parete - confessa Luciano - poi sono venute tutte le altre dediche e guardarle oggi ci riempie di emozione e di gratitudine».

Un capitolo che si chiude con serenità, già con un pizzico di nostalgia e la voglia sincera di trovare chi possa prendere in eredità tutto quello che è stato costruito in termini di lavoro e di valore umano. Dopo mesi di attesa, un paio di settimane fa il caso, o forse il destino, ha portato qui Francesca da Marostica, che ha subito colto il valore dell'offerta e si è proposta immediatamente.

«E' la persona giusta - commenta Luciano - perfetta per questo posto».

Soddisfatti i proprietari, ancora più felici i clienti che già, come una grande famiglia, accolgono la possibile nuova titolare con affetto e condivisione. Sembra il lieto fine di una bella storia. Ma a spegnere gli entusiasmi ci pensa la burocrazia. Come confermato dagli organi competenti regionali e di categoria, secondo le ultime norme in vigore dal 2006, è impossibile poter cedere l'attività della Lavasecco a qualcuno che non abbia già esperienza biennale nel settore o che non sia affiancato per due anni da un responsabile esperto o che non abbia prima accumulato presso un ente specifico un monte ore ancora non del tutto precisato per una corretta formazione professionale. Ma non basta. Gli enti preposti all'organizzazione dei corsi e al rilascio dei dovuti attestati sono solo due nel Veneto. Uno è in provincia di Treviso, uno a Bassano del Grappa, ma i corsi non possono partire se non si raggiunge quota 14 iscritti. E le lavasecco non abbondano in zona. Ancora meno sono gli aspiranti gestori. Occorre trovare una soluzione alternativa, ma destreggiarsi tra carte, permessi, clausole e regole è una vera impresa.

«Ho chiamato tutti - spiega Francesca - sono stata in ogni ufficio e l'unica cosa che sembra sia confermata è che io non posso prendere in mano l'attività. Non ho due anni di esperienza nel settore, non ho la possibilità di coinvolgere nessuno che mi dia appoggio come responsabile per due anni e la formazione mi viene negata».

Si apre un punto di domanda sul futuro di un’attività tanto cara alla comunità. Ci sarà possibilità per una successione? Un peccato per chi ha investito impegno e fatica, un delitto nei confronti di chi, oggi con grande coraggio, vorrebbe dare continuità, un’imperdonabile colpa lasciare che gli entusiasmi vengono spenti dalla fredda burocrazia.

Seguici sui nostri canali