Inaugurata la Casa di Accoglienza “Madre della Misericordia”

A Scaldaferro di Pozzoleone apre la nuova struttura di social housing per persone in temporanea difficoltà abitativa a causa di precarietà economica e/o lavorativa.

Inaugurata la Casa di Accoglienza “Madre della Misericordia”

Inaugurata la Casa di Accoglienza “Madre della Misericordia”

Domenica 23 giugno, con la celebrazione della S. Messa solenne presieduta dal Vescovo di Vicenza Mons. Beniamino Pizziol e la successiva benedizione, è stata inaugurata a Scaldaferro di Pozzoleone  la Casa di Accoglienza “Madre della Misericordia” una struttura di social housing che offrirà alloggio per 6 mesi rinnovabili per ulteriori 6 mesi (massimo 1 anno) a persone in
temporanea difficoltà abitativa legata a situazioni di precarietà economica e/o lavorativa e che hanno la capacità durante questo periodo di fare un percorso verso l’autonomia abitativa.

La Casa di Accoglienza “Madre della Misericordia” è gestita dall’Associazione Diakonia onlus, braccio operativo di Caritas Diocesana Vicentina, che mette a disposizione due operatori e un custode, i quali operano in sinergia con una rete di volontari del territorio.
Sono 12 le stanze della struttura, pensate per persone singole o al massimo per coppie. A disposizione degli ospiti ci sono inoltre una cucina e una lavanderia comuni.

Per essere accolte le persone devono rispondere ad alcuni requisiti:

  • avere un lavoro (o una pensione) che garantisca loro il sostentamento;
  • essere in grado, accompagnate dall’operatore, di definire un progetto concreto di autonomia abitativa realizzabile nei 12 mesi di accoglienza;
  • essere disponibili a compartecipare alle spese di gestione della struttura stessa.

L’accoglienza è subordinata a colloqui conoscitivi con gli operatori della struttura, al fine di verificare i requisiti descritti e assicurare un monitoraggio costante.

La struttura

L’edificio è di proprietà della Parrocchia Beata Vergine Maria Salus Infirmorum di Scaldaferro. La Casa “Madre della Misericordia” si chiama così perché il progetto è nato nel 2016, durante il Giubileo straordinario della misericordia proclamato da Papa Francesco. La realizzazione, costata complessivamente circa due milioni di euro, è stata possibile grazie ai contributi della Fondazione Cariverona e della Banca S. Giorgio Quinto Valle Agno e a prestiti e offerte di privati.

“L’edificio – spiega il Rettore Parroco Padre Dino Battiston – si appoggia al Santuario, creando un tutt’uno tra preghiera e carità. Accoglierà persone in temporanea difficoltà in vista del loro pieno reinserimento nella società e sarà sempre aperta a nuovi volontari. A settembre sono in programma due nuovi incontri per chi volesse rendersi disponibile ad aiutare la struttura, a seconda delle diverse necessità”.

Il social housing: cos’è secondo la definizione generale e cos’è secondo Caritas.

Secondo la definizione generale, il social housing consiste nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti, destinati ai cittadini con reddito medio basso che non riescono a soddisfare il loro bisogno abitativo sul mercato e allo stesso tempo non hanno i requisiti per accedere all’edilizia pubblica popolare. Il social housing ha dunque l’obiettivo di garantire l’integrazione sociale e il benessere abitativo.

“Per Caritas Diocesana Vicentina – spiega il direttore don Enrico Pajarin – il servizio-segno del social housing è una casa dove trovar ristoro, un tempo utile a raggiungere l’autonomia, un incontro con persone con cui poter condividere un pezzo di strada. Agli ospiti si chiede l’impegno a costruire assieme a noi un percorso finalizzato alla piena riconquista dell’autonomia abitativa. In linea con lo spirito che anima Caritas, la Casa ‘Madre della Misericordia’ non è dunque una struttura assistenzialistica, ma un servizio di accompagnamento di persone che vivono un temporaneo momento di difficoltà e intendono con il nostro aiuto impegnarsi per superarlo”.

Le attività comuni di Casa “Madre della Misericordia”

Grazie ai volontari, saranno realizzate diverse attività per creare un clima di accoglienza e socialità, come cene conviviali, visioni di film e uscite nel fine settimana, ma più in generale tutte quelle attività di relazione ed incontro che ciascuno può proporre sulla base dei propri interessi. Nel mese di ottobre 2019 è previsto un percorso di formazione per volontari che vogliano impegnarsi in questa nuova struttura di accoglienza.