In Tribunale a Vicenza si è concluso con la condanna degli imputati un processo intentato per “truffa ai danni dello Stato” e “falso ideologico“, reati commessi da due coniugi: una dirigente scolastica, una 63enne di Marostica ed il marito 72enne, medico a Dueville, quest’ultimo condannato anche per “falsità ideologica di persona incaricata di un servizio di pubblica utilità”; tutti i fatti commessi tra settembre 2019 e agosto 2021.

I comportamenti condannati
Il marito che ne certificava lo stato di malattia e la moglie che si assentava dal lavoro, avanti al Tribunale di Vicenza, sono stati patrocinati dagli Avvocati Matteo De Meo e Nuccia Figatti, ma sono stati condannati in primo grado: 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa sono sti inflitti alla dirigente scolastica, mentre al medico sono toccati un anno di carcere e 600 euro di multa, pena sospesa e non menzione della condanna nel casellario giudiziale, per effetto dello sconto di un terzo di pena di cui hanno beneficiato per avere scelto di essere giudicati con rito abbreviato.
Nei prossimi novanta giorni il Giudice depositerà le motivazioni della condanna conseguente a quanto acclarato nel corso del processo, ovvero che, come detto, il medico attestava falsamente gravi patologie di cui sarebbe stata affetta la moglie, consentendole così di beneficiare di permessi di malattia mantenendo intero lo stipendio.
Danneggiato sarebbe, pertanto, proprio il Ministero della Pubblica Istruzione per i periodi di assenza “giustificata” che tale non era.
La reiterazione dei reati
Ciò sarebbe capitato più volte nel periodo considerato, ovvero: il 9 settembre 2019; poi dal 9 al 10 dicembre 2019; ancora dal 23 al 24 gennaio 2020; di nuovo tra il 9 marzo ed il 3 aprile 2020 ed, infine, dall’8 giugno al 13 agosto 2021.
Tanto va la gatta al lardo, recita l’adagio, che alla fine la dirigente scolastica ed il marito sono stati denunciati, con la conseguenza che la Procura ha avviato a loro carico il processo nel quale sono risultati soccombenti.