Una corsa contro il tempo

Il piccolo rischia di morire per una malformazione, salvato all'ospedale di Vicenza

Tre i nosocomi (di altrettante città italiane) coinvolti in questa gara di solidarietà per curare il bimbo. Ma è stato quello vicentino l'ospedale decisivo.

Il piccolo rischia di morire per una malformazione, salvato all'ospedale di Vicenza
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Prima è stato trasferito all'ospedale Santa Maria Nuova, poi in quello di Modena e infine in quello di Vicenza. Tre ospedali in poco tempo, una corsa contro il tempo, due operazioni complesse, tentando ogni strada possibile pur di salvare la vita al piccolo Paxton, figlio di un cittadino scozzese e di una donna reggiana, nato lo scorso aprile con una rara malformazione all'esofago.

Il piccolo rischia di morire per una malformazione

Una malformazione che gli impediva di alimentarsi e di respirare in autonomia. La gravità della situazione era divenuta evidente fin da subito: i genitori, infatti, si erano immediatamente recati all'ospedale di Reggio Emilia e da qui, lo staff medico e dirigenziale aveva predisposto il trasferimento a Modena, in chirurgia pediatrica.

Ed è stato qui che si è tentato un primo intervento, delicatissimo. Tanto che, dopo dieci ore in sala operatoria, i medici decidono di desistere: troppo rischioso a causa delle complicazioni. E quindi si opta per un bypass gastrico, per dare al piccolo la possibilità di alimentarsi.

Salvato dallo staff dell'ospedale San Bortolo

Ma è risultato ben presto chiaro che non sarebbe stata, questa, una soluzione definitiva. E qui si è messa in moto una vera e propria macchina della solidarietà: a farsi avanti l'ospedale San Bortolo di Vicenza. Qui, grazie ad alcune microcamere, si è ricostruito, in pratica, il passaggio dall'esofago allo stomaco.

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