Il Consiglio Comunale ha approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Un provvedimento, messo in cantiere dalla precedente Amministrazione, che permetterà, come ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta, di utilizzare quasi 100mila euro all’anno per rimuovere le barriere architettoniche.

Il Consiglio Comunale ha approvato il Piano  per l’eliminazione delle barriere architettoniche
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Il Consiglio Comunale ha approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche

Il Consiglio comunale di giovedì 26 settembre, ha approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba). Servirà per rilevare ed eliminare tutte le barriere architettoniche presenti negli spazi urbani e negli edifici pubblici. Un provvedimento, messo in cantiere dalla precedente Amministrazione, che permetterà, come ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta, di utilizzare quasi 100mila euro all’anno per rimuovere le barriere architettoniche. In generale, è stato un consiglio lungo, che solo nella prima fase ha lasciato spazio all’interlocuzione politica tra maggioranza e opposizione e che poi si è addentrato nella discussione dei 14 punti amministrativi all’ordine del giorno. La prima interpellanza, letta dal consigliere Oscar Mazzocchin, ha riguardato l’ipotesi di parcheggio interrato nel Brolo di Palazzo Bonaguro, opera che proprio su Bassanoweek l’assessore Zonta aveva anticipato durante l’estate. Le opposizioni hanno chiesto un maggiore coinvolgimento rispetto ad un intervento che potrebbe, secondo il Pd bassanese, cambiare radicalmente fisionomia ad una delle aree più belle della città. Per l’assessore Zonta fino ad ora si è parlato solo di idee per risolvere il problema dei parcheggi in destra Brenta e che in ogni caso il progetto di un parcheggio interrato non modificherebbe nulla dal punto di vista paesaggistico. La seconda interrogazione ha un po’ animato, come era prevedibile, la sessione consiliare: Chiara Campana, ha chiesto a nome del Pd se le «donne in giunta sono troppe e lavorano poco?», riprendendo la polemica innescata qualche settimana fa dalle dichiarazioni del presidente di quartiere San Vito Ezio Calmonte. La Campana ha incalzato la giunta chiedendo se si dissociasse dalle parole sessiste di Calmonte. Il sindaco Elena Pavan ha ribadito che quelle colorite e discutibili esternazioni sono da condannarsi senza mezzi termini. L’assessore al turismo Stefania Amodeo ha aggiunto che nessuna donna al mondo hanno cambiato il mondo in soli 100 giorni. L’interrogazione presentata dal consigliere Giovanni Cunico («Richiesta chiarimenti circa le uscite a mezzo stampa sul prossimo futuro di Operaestate Festival») ha invece alzato di livello lo scontro tra il centrosinistra e la Giunta, visto che Operaestate e la cultura sono deleghe direttamente a carico del primo cittadino («La città è in apprensione dopo le ultime notizie sulla stampa», sostiene l’ex assessore). La Pavan ha bollato come strumentalizzazioni delle opposizioni le accuse concernenti il cambio al vertice di Operaestate e l’uscita di scena della storica direttrice Rosa Scapin. «Indiremo un concorso per scegliere un dirigente pubblico, non c’è nulla di strano. Non abbiamo mai discusso la qualità dei progetti, non ci sarà alcuno stravolgimento nemmeno nel 2020, semmai qualche arricchimento della proposta culturale». In coda la stilettata del sindaco: «Il referendum, anche sulle scelte culturali in città, c’è già stato a maggio». Cunico ha replicato sostenendo che finora nel campo della cultura non si è visto nessun provvedimento formale. «Quali sono stati gli atti concreti fatti dalla precedente amministrazione nei primi cento giorni sul tema della cultura?», la risposta piccata di Elena Pavan.

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