I tre esorcismi a Schio del "Martire vivente della fede"
Il religioso è stato trent'anni in carcere in Albania. Messa in occasione dell'apparizione.
Sono stati tre gli esorcismi effettuati dal cardinale Ernest Simoni, "Martire vivente della fede" dopo aver trascorso trent'anni in prigione in Albania. A Schio in occasione dell'anniversario della prima apparizione di Maria a Renato Baron. Folla al Cenacolo, presente il presidente del Movimento mariano Regina dell'Amore, Mirco Agerde.
Tre esorcismi
«L’evento ha come data la ricorrenza dell’annunciazione, il 34esimo anniversario della prima apparizione di Maria a Renato Baron e la gioia di avere fra di noi il cardinale Ernest Simoni, martire vivente della fede». E’ emozionato Mirco Agerde, presidente del Movimento Mariano Regina dell’amore, mentre introduce la celebrazione di lunedì 25 marzo al Cenacolo di Schio. Tantissime le persone che hanno partecipato alla cerimonia officiata dal cardinale diacono di Santa Maria della Scala a Roma che, durante la Messa ha compiuto tre esorcismi: il primo rivolto all’acqua e al sale utilizzando la formula del canone romano, poi quello rivolto a tutti i fedeli - sempre rigorosamente in latino - utilizzando la formula completa di Leone XIII. Infine quello sul monte dopo la via crucis. Segnali estremamente rari e potenti vista la figura del cardinale, e a ciò si aggiunge anche l’invocazione a San Michele Arcangelo: chiaro segnale di un grande bisogno visto il momento storico nel quale su sente la necessità di ritrovare le origini cristiane, le c
Fedeli al Cenacolo per la Messa
ertezze che si possono raggiungere solo seguendo la strada tracciata dalla Madonna.
Cardinale Ernest Simoni
«Sono sessant’anni che pratico esorcismi - sottolinea il sacerdote - e se qualcuno, come già avvenuto in altre occasioni, dovesse dimenarsi e stare male, trattenetelo per le mani e le braccia». Il cardinale Simoni poi invoca nuovamente il Signore e i fedeli alla conversione al cuore di Maria dopo la via crucis delle 15 quando pratica un nuovo esorcismo e avviene la consacrazione dell’Italia e dell’Europa alla Madonna. In una cornice scledense, poi, il cardinale Simoni non poteva che elogiare quanto realizzato dal Movimento mariano in tutti questi anni e lo ha invitato a continuare, a non fermarsi mai e perseverare nell’annunciazione delle nostre radici cristiane.
La data del 25 marzo
Il 25 marzo, per il Movimento e per i fedeli, è una data importante. Ricorda appunto l’annunciazione dell’Angelo a Maria e, proprio in questa data carica di significato, ben 34 anni fa la stessa Madonna apparve a Renato Baron. Una data che è anche un punto di svolta, fra la chiesa che ha lasciato l’avvenimento nel limbo - non si è mai espressa su un riconoscimento ufficiale delle apparizioni, ma non le ha mai neanche negate - e tutti quei fedeli che non hanno bisogno di un documento, seppure ufficiale, per credere. Un popolo di fedeli che in questi anni è cresciuto esponenzialmente e ha fatto nascere numerose vocazioni oltre che attività e strutture rivolte alle persone più bisognose. In una data significativa - e ben tratteggiata dallo stesso Agerde prima della celebrazione - non poteva che inserirsi un evento che avesse un protagonista della fede cristiana come sua eminenza Ernest Simoni, un sacerdote che ha trascorso trent’anni di lavori forzati in regime di prigionia in un carcere albanese per dover scontare la «colpa» di essere cristiano in un paese a regime comunista. «In questi trentaquattro anni abbiamo fatta molta strada - riprende Agerde - e lo abbiamo sempre fatto nella grazia della Madonna portando avanti il nome di Gesù. E siamo onorati, anche in questa data, di avere oggi fra di noi colui che è il martire vivente della fede. Anche lui, come Maria, ha risposto: “Eccomi” senza mai indugiare in nessun contesto, fidandosi ciecamente dell’amore di Dio e mostrando fedeltà assoluta sia in Cristo e nella Madonna che nella sofferenza».