Resta drammatica la situazione della 49enne, Diana Canevarolo, questo il nome della signora rinvenuta ieri mattina, 5 dicembre 2025, alle 5, quando era agonizzante riversa nel cortile di casa in via Zara di Torri di Quartesolo dove risiede con il compagno Vincenzo Arena, 62 anni, e il figlio 19enne, Nicolò.
Soccorsa, era stata trasportata in condizioni disperate al San Bortolo, causa una profonda ferita alla zona occipitale sinistra.

Le indagini
La Procura vicentina, come da prassi ha aperto un fascicolo d’inchiesta per poter procedere con ogni accertamento utile a capire come la signora si sia procurata le lesione.
Ogni ipotesi è aperta dall’incidente all’atto violento di terzi, dato che il trauma cranico sarebbe più compatibile con un colpo da corpo contundente che non da una caduta accidentale.
Solo una vicina di casa avrebbe riferito di avere sentito nella notte un urlo e per questo, gli investigatori stanno cercando e setacciando i filmati di ogni videocamera della zona.
L’indagine, avviata da Procuratore Lino Giorgio Bruno è ora coordinata dal sostituto procuratore Camilla Menegoni, che ha spinto gli inquirenti in ogni direzione, compresa la verifica delle condizioni psicofisiche dell’infortunata o la ripetizione di sopralluoghi per la raccolta di reperti utili alla soluzione del “giallo”.
Le condizioni di salute
Le condizioni di salute, intanto, si sono, se possibile, ulteriormente aggravate e Diana Canevarolo resterebbe tra la vita e la morte, con flebili probabilità di scampare alle conseguenze del grave trauma cranico patito.
Tornando al fatto
Tra le ipotesi si è pensato anche ad una dalla finestra al primo piano, dell’appartamento ma, ad avvalorare la tesi della caduta, sul corpo non sarebbero stati trovati altri segni che quello alla testa.
Il corpo era, ad ogni buon conto, a poca distanza dalla finestra incriminata, in una parte del cortile in cemento dove venne trovata riversa in una pozza di sangue.
L’allarme al 118 sarebbe stato dato alle 5:30 dai famigliari e la Polizia sarebbe stata informata circa cinque ora dopo, venendo nel frattempo compromessa la possibilità di raccogliere reperti non inquinati da soggetti terzi risetto al fatto come il personale della Croce Bianca, quello sanitario della automedica e dell’ambulanza giunte da Vicenza, che hanno trovato i volontari già al lavoro sull’infortunata.
I rilievi scientifici
In questo quadro, è toccato alla Polizia scientifica per ore in cortile e nell’appartamento per raccogliere ogni reperto utile alla soluzione del caso.
Anche l’abitazione è stata messa sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti mentre il personale agli ordini del vice questore Lorenzo Ortensi, ha cominciato a cercare testimonianze.