Filippo Dalle Molle, in bicicletta sul Grappa per la Sclerosi Multipla

Saltata l'ultima salita della sfida per motivi di sicurezza. Raccolti 400 euro.

Filippo Dalle Molle, in bicicletta sul Grappa per la Sclerosi Multipla
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Filippo Dalle Molle, in bicicletta sul Grappa per la Sclerosi Multipla

La sfida era percorrere sei volte di seguito la salita verso Cima Grappa. Filippo Dalle Molle è stato costretto a fermarsi a cinque. Il giovane di Schio, studente di medicina all’università di Ferrara, come annunciato ha affrontato l'impresa sabato 10 agosto, con partenza alle 5 di mattina dal Ponte degli Alpini a sostegno dell’Aism, Associazione italiana sclerosi multipla. L’ultima salita è saltata. Avrebbe dovuto affrontarla di sera, ma era troppo
buio, si stava alzando la nebbia ed erano troppe le auto che salivano. Per motivi di sicurezza ha prevalso il buonsenso e la sfida è stata sospesa. Ma Filippo ha colto nel segno. Ha vinto il messaggio che voleva dare: la sensibilizzazione sulla sclerosi multipla. Ha vinto il senso di solidarietà e di vicinanza con quanti l'hanno sostenuto e accompagnato. Quattrocento euro il frutto della raccolta fondi.

"La bici, la salita e la fatica, credo siano una buona metafora per descrivere la sclerosi multipla. La mia impresa è partita al meglio, ero mentalizzato e preparato, sostenuto da tante persone. Lungo la strada ho sofferto e gioito, con amici noti come Antonio e nuovi come Maurizio, compagni di viaggio spettacolari. Con quest'ultimo sono arrivato a condividere il sogno di realizzare l'impresa, ad arrivare al limite preparandosi ad andare oltre. Poi il fattore esterno, il colpo che non eravamo pronti a parare, ci ha riportati a terra. Dolore. In quel momento, guardando negli occhi il compagno, vedi solo tristezza, anche se il viaggio è stato straordinario ed il risultato di tutto rispetto ma sembra ugualmente da buttare".

"Così però è ancora più calzante come metafora" dice Sonia Franzina, Presidente Aism Vicenza. "Tante volte noi programmiamo e fatichiamo per essere fermati sul più bello".

Un'impresa imperfetta che sintetizza cosa voglia dire convivere con una malattia che toglie ogni certezza, che mette sempre l'ultima parola ai progetti. Rimane il messaggio, la voglia di parlarne, di capire e di condividere limiti, sfide e conquiste.

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