Fatture false e crediti d'imposta fittizi, sequestrato mezzo milione di euro a un imprenditore di Thiene
Oltre al sequestro preventivo del denaro, si è aggiunto il blocco delle disponibilità finanziarie riconducibili all'azienda e al suo titolare
Nella giornata di oggi, venerdì 5 luglio 2024, i militari della Guardia di Finanza hanno confiscato oltre mezzo milione di euro nei confronti di un imprenditore di Thiene, che tramite lo sconto in fattura ha riportato crediti superiori nelle fatture consegnate a 300 clienti ignari della frode.
Crediti fittizi in una società di Thiene
Nell'ambito del contrasto alle frodi fiscali, la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo di 526.840,31 euro nei confronti di un imprenditore di Thiene, operante nel settore dell'installazione di impianti climatizzazione (in copertina: immagine di repertorio).
Secondo quanto riportato, l'azienda avrebbe emesso un numero di fatture superiore ai crediti riportati in quelle consegnate a 300 clienti ignari, beneficiari di alcuni interventi di ristrutturazione.
Un profitto illecito
Avendo registrato di fatto delle fatture inesistenti, l'azienda avrebbe creato dei crediti d'imposta fittizi, superiori a quelli effettivi e spettanti, per un totale di 113.435,63 euro per il 2021, e 442.830,39 euro per il periodo d'imposta nel 2022.
Una volta registrati, questi venivano ceduti a operatori finanziari terzi ottenendo, così, un un profitto illecito pari a circa il 70% del valore nominale dei crediti ceduti.
Il tutto registrato nelle scritture contabili
A seguito di ulteriori indagini delle Fiamme Gialle, la Srl avrebbe annotato il tutto nelle scritture contabili, registrando elementi passivi fittizi, al fine di evadere le imposte sui redditi. Ciò veniva emesso in fatture, emesse direttamente da una società bulgara direttamente riconducibile all'indagato.
In tale contesto, atteso il rilevato periculum in mora, è stata proposta all’Autorità Giudiziaria l’adozione della misura cautelare reale del sequestro preventivo nei confronti dell’imprenditore, per oltre mezzo milione di euro. A questo, si è aggiunto il blocco delle disponibilità finanziarie, riconducibili all'azienda e al suo titolare.