E' ai domiciliari per estorsione, assolda tre scagnozzi per "spaccare le gambe" all'architetto che lo ha denunciato
Pianificava di punire la vittima con l'aiuto di tre siciliani: il 53enne, già ai domiciliari, è stato accusato di nuove violazioni. Disposto anche un servizio di vigilanza per proteggere la vittima
La Guardia di Finanza di Vicenza ha portato in carcere uno dei due malviventi di Malo, padre 81enne e figlio 53enne, accusati di estorsione ai danni di un architetto vicentino. Il figlio, già agli arresti domiciliari, è stato tratto in arresto, dopo essere stato scoperto a organizzare una spedizione punitiva contro la vittima.
Cercava di vendicarsi
Le indagini, condotte dopo l’arresto iniziale, hanno permesso di accertare che il 53enne aveva incaricato tre persone, provenienti dalla Sicilia, di "spaccare le gambe" al professionista, offrendo loro un compenso di 20 mila euro.
Inoltre, il 53enne ha più volte ignorato i divieti previsti dalla misura degli arresti domiciliari: ha incontrato terzi senza autorizzazione, effettuato telefonate non consentite e persino rilasciato un’intervista televisiva in cui dichiarava di prestare denaro da oltre 30 anni applicando tassi d’interesse tra il 5% e il 10%.
Dagli arresti domiciliari al carcere
Le reiterate violazioni e la gravità delle minacce hanno spinto la Procura e il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre la custodia cautelare in carcere per il 53enne, sostituendo il regime degli arresti domiciliari.
Inoltre, la Prefettura di Vicenza ha disposto un servizio di vigilanza per proteggere la vittima, mentre le Fiamme Gialle continuano a indagare per individuare altre possibili vittime dei due uomini.
La vicenda
Tutto è iniziato nel weekend tra sabato 16 e domenica, 17 novembre 2024, quando gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza sono intervenuti in flagranza di reato nella zona commerciale di Costabissara durante una consegna di 500,00 euro da parte della vittima a favore dei due estortori, che lo stavano minacciando di "spezzargli le gambe" se non avesse estinto un precedente debito contratto nei loro confronti.
Nella loro auto peraltro gli arrestati avevano lasciato, ben in vista sui sedili, due bastoni al fine di intimorire la vittima. Dal racconto del professionista emerge come da tempo lo stesso fosse sottoposto a continue minacce da parte dell' 81enne e del 53enne, entrambi pittori edili di Malo, i quali in passato sarebbero arrivati anche a minacciarlo brandendo i bastoni e in un caso mostrandogli una pistola riposta su una scrivania.
Perquisita casa dell'81enne: trovati denaro, auto di lusso, armi e pietre preziose
Le successive perquisizioni, delegate dall’Autorità Giudiziaria, in particolare quella eseguita presso la villa del padre situata a Malo hanno permesso di rinvenire numerose armi e munizioni nonché quasi 90mila euro in contanti.
In particolare l’81enne, nel corso delle operazioni di perquisizione, si è dimostrato apparentemente collaborativo, consegnando spontaneamente agli investigatori una busta contenente oltre 10mila euro riposta in camera da letto ed affermando che erano gli unici contanti presenti in casa.
In realtà, le successive ricerche effettuate dai finanzieri, con l’ausilio delle unità "cash dog" del Corpo, hanno permesso di rinvenire in vari contenitori nascosti in giro per la casa (ad esempio dentro un mocassino di una scarpiera) altri 80mila euro circa in contanti e un rotolo contenente pietre preziose (rubini, zaffiri, brillanti) di diversi carati, il cui valore è in fase di quantificazione.
Inoltre, all’interno dell’immobile è stata rilevata la presenza del fratello dell’arrestato, il quale è stato denunciato a piede libero per non aver correttamente custodito armi e munizioni legittimamente detenute (una pistola semiautomatica, un revolver a tamburo, cinque fucili da caccia e 682 proiettili di vario calibro), mettendole a disposizione del fratello indagato che di fatto le deteneva illecitamente in vari punti della casa, compreso sotto il cuscino del proprio letto.
Inoltre, sempre nell’abitazione è stata scovata un’altra pistola semiautomatica con caricatore illecitamente detenuta in quanto di proprietà di un soggetto italiano residente nell’hinterland milanese. Nel corso delle operazioni di perquisizione, le Fiamme Gialle hanno anche rinvenuto e sequestrato numerosi "pizzini" concernenti recenti e reiterate riscossioni di somme di denaro effettuate nei confronti di soggetti diversi dalla vittima della tentata estorsione. Infine, nel piano interrato della villa di Malo erano parcheggiate alcune auto tra le quali due autovetture di lusso, una Ferrari Testarossa e una Mercedes Coupe 500 SL, entrambe sottoposte a sequestro preventivo d’urgenza.