Dichiarazione fraudolenta: Sequestro preventivo di oltre 670mila euro

Si tratta di una confisca “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie intestate a una persona fisica, titolare di una ditta individuale attiva nel settore della concia.

Dichiarazione fraudolenta: Sequestro preventivo di oltre 670mila euro
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Dichiarazione fraudolenta: Sequestro preventivo di oltre 670mila euro

Nei giorni scorsi i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Vicenza, in relazione ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vicenza., finalizzato alla confisca c.d. “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie intestate a una persona fisica, titolare di una ditta individuale attiva nel settore della concia, per un valore complessivo di 671.867,42 euro.

Nel novembre 2016, i finanzieri della Compagnia di Arzignano avevano concluso una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale, con sede operativa a Chiampo (VI), a seguito della quale era stata interessata l’Autorità Giudiziaria di Vicenza in ordine a fatti di rilevanza penale perpetrati dal suo titolare (N. L., classe 1983, di Arzignano).

Secondo la ricostruzione dei militari, il predetto avrebbe dichiarato, per gli anni 2012, 2013 e 2014, elementi passivi inesistenti e, per l’ultimo anno citato, anche elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo, con conseguente superamento delle soglie di punibilità previste dall’art. 4 del D.lgs. 74/2000. Nel corso della verifica fiscale, infatti, le Fiamme Gialle vicentine hanno potuto constatare come, per le citate annualità, il contribuente abbia inserito, nelle dichiarazioni dei redditi, costi mai contabilizzati; inoltre, nelle dichiarazioni fiscali riguardanti gli anni 2012 e 2014, sono risultati confluiti anche alcuni elementi negativi, risultanti dai registri I.V.A., facenti riferimento a fatture che l’imprenditore stesso, tuttavia, non ha mai esibito a richiesta dei Finanzieri e di cui, ad oggi, non vi è
traccia. In relazione al 2014, invece, oltre all’indicazione di costi “fantasma”, la Guardia di Finanza ha appurato che l’imprenditore aveva anche “ritoccato” al ribasso i ricavi. La condotta fraudolenta, in definitiva, ha permesso all’indagato di “abbattere” consistentemente l’utile e, conseguentemente, di ottenere un indebito risparmio d’imposta che, sulla scorta degli accertamenti eseguiti, è risultato essere pari a 671.867,42 euro, importo corrispondente alla somma delle imposte evase nel citato triennio (188.173,62 euro nel 2012, 217.813,77 nel 2013 e 265.880,03 nel 2014).

Gli elementi così raccolti hanno consentito, pertanto, di ipotizzare il reato di “dichiarazione infedele” e, quindi, di proporre alla Procura della Repubblica di Vicenza il sequestro delle imposte dovute. Il riscontro è arrivato, nei giorni scorsi, mediante l’emissione di un provvedimento di sequestro. L’esecuzione è avvenuta attraverso il sequestro di saldi di conto corrente e una porzione di fabbricato di proprietà dell’indagato. L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.

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