Dalla Malattia alla nascita di Sofia

La disperazione e l'affidamento a Maria. Gloria incontra Emilio e dal loro amore nasce la bimba.

Dalla Malattia alla nascita di Sofia
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La malattia, la disperazione e la nascita della piccola. La toccante testimonianza di una famiglia che si affida alla Madonna a Schio.

Dalla malattia alla nascita di Sofia

«Ho avuto dolori fortissimi, poi hanno scoperto che avevo l’endometriosi e per me sono stati periodi difficilissimi. Non sapevo più da che parte prendere, alla fine mi sono affidata alla Madonna e la mia vita ha imboccato la strada giusta. Oggi ho un marito meraviglioso e una figlia splendida». Regala un ampio sorriso Gloria Zulian, 31 anni, nel ripercorrere gli anni addietro, anni fatti di sofferenza e angoscia; ma anche anni in cui ha avuto modo di far imboccare alla sua vita la giusta direzione.
Partiamo dall’inizio: lei aveva solo 19 anni quando arriva la diagnosi...
«Ero molto giovane e dalle visite emerge che sono affetta da endometriosi e mi trovano anche due cisti ovariche, una a destra e una sinistra».
Da lì iniziano visite su visite...
«Sono stata dai migliori specialisti, ma non sono venuta a capo di nulla. Anzi. La situazione peggiorava e io stavo sempre peggio; ovviamente anche la mia vita aveva subìto una battuta d’arresto; non sono stati momenti facili».
Cosa succede a quel punto?
«Mi sono completamente affidata alla Madonna. I miei genitori già frequentavano il Movimento mariano, ma il veggente Renato Baron era morto tre anni prima. Nel 2007 raggiungo il Cenacolo e c’è un sacerdote che ha un fratello che fa il medico a Merano ed è esperto di endometriosi. Prendo un appuntamento che mi viene fissato proprio nella settimana santa. A quel punto le mie cisti erano diventate grosse come arance e nell’utero vengono trovate numerose aderenze. Una situazione complessa e ovviamente ho anche temuto di non poter coronare il sogno di diventare mamma. Però non mi sono abbattuta e mi sono detta: “Se dovrà essere sarà così”. E la mia vita è andata avanti».
Si procede e nel 2009 la situazione non è ancora del tutto risolta...
«Ho avuto problemi intestinali e anche lo stomaco si è bloccato. Anche l’acqua doveva essere bevuta a sorsetti, non potevo fare altrimenti... Mi nutrivo di omogeneizzati e frullati a causa di un reflusso biliare... Ero al limite delle forze, ma non mi sono mai arresa, ho guardato avanti sia da un punto di vista medico sia di fede».
Diciamo che il 2013 è l’anno della svolta...
«Sono andata al meeting del giovani e lì ho conosciuto Emilio, un ragazzo speciale con il quale siamo entrati subito in sintonia. Poi ci siamo accorti che l’amicizia si stava trasformando in qualcosa di più serio e importante; ma lui era titubante perché aveva il diabete e non voleva in qualche modo essere di peso... io l’ho rassicurato perché io avevo l’endometriosi».
Una conoscenza che si è evoluta fino all’altare.
«Nel 2015 ci siamo sposati, c’è stato un incontro con un medico specializzato proprio su quella che era la mia condizione e, nell’ottobre dell’anno successivo è nata Sofia. Dopo ho iniziato a stare meglio e la mia vita è cambiata completamente; in meglio ovviamente. In quegli anni ho visto tantissimi medici e mi hanno imbottita di farmaci; poi mi sono stabilizzata e ho ridotto tutto. Ora sto molto meglio».
Oltre alla scienza lei vede anche un grande intervento da parte della fede...
«Assolutamente sì. Sono sicura che la Madonna mi abbia aiutato molto e anche Renato mi sia stato accanto. La fede inoltre è l’unica cosa in grado di darti la forza perché, purtroppo, nella vita di ogni persona la sofferenza non manca. Ho avuto tanti momenti di dolore e sofferenza, ci sono stati anche tanti pianti, ma non mi sono mai veramente abbattuta perché ho sempre sentito la mano del Signore pronta a sorreggermi. E questo non solo nella forza, ma anche nel mettermi lungo il cammino le persone giuste pronte ad aiutarmi».
Ci sono stati anche altri segnali che, con il senno del poi, ha interpretato come segni del cielo...
«In momenti importanti mi sono imbattuta nelle rose; come ad esempio quando ho preso il bouquet della sposa al matrimonio di mio fratello. Un mazzo di rose che mi hanno riportata alle rose della novena di santa Teresa di Lisieux. Così come in un altro matrimonio quando un bouquet di rose mi è letteralmente caduto in mano».
Che messaggio si sente di dare non solo alle giovani donne che stanno passando o hanno passato il calvario che ha salito lei?
«Di non abbattersi mai, di non arrendersi e di avere sempre fede. E’ l’unica cosa in grado di darci la forza per affrontare qualunque cosa. Dobbiamo avere fede, i segni della presenza della Madonna nella nostra vita sono davvero tanti, basta saperli cogliere per poi affidarsi totalmente a Lei».

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