Costringevano giovani donne a prostituirsi per strada o a casa dei clienti: 15 arresti
L'organizzazione esercitava un rigido controllo su predeterminati tratti di "marciapiede" per la prostituzione delle vittime lungo la strada regionale 11.
Nella giornata di oggi, martedì 23 novembre 2021 personale della Polizia di Stato della Questura di Vicenza ha dato esecuzione al provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Vicenza nei confronti dei cittadini rumeni M. C, P. M. V., C. F., T. A. G., dell'ivoriano S. K. e di L. A., R. F. e C. D., cittadini italiani.
Costringevano giovani donne a prostituirsi
Il provvedimento ha inoltre riguardato altri sette cittadini rumeni (complessivamente il provvedimento di fermo ha interessato quindici persone), nei cui confronti sono in corso le ricerche sul territorio nazionale e su quello estero.
Il provvedimento è stato emesso per i reati associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione di donne di nazionalità rumena di origine rom e per i connessi reati continuati di induzione e sfruttamento della prostituzione. Al vertice dell'associazione criminale con profili transnazionali si collocava M. C., con funzioni di promotore ed organizzatore.
La Squadra Mobile ha accertato l’attiva partecipazione al sodalizio ed i ruoli non marginali degli italiani e dell'ivoriano i quali svolgevano il compito di autisti, provvedendo ad accompagnare le donne sui luoghi di svolgimento della prostituzione, per strada o presso le abitazioni della clientela.
Le vittime erano di regola giovani donne senza aspettative di benessere in patria, inizialmente inconsapevoli della destinazione all'attività di prostituzione, private totalmente della capacità di autodeterminazione e costantemente controllate dagli sfruttatori, i quali esercitavano su di esse minacce e violenze, facendo leva anche su possibili iniziative ritorsive nei confronti dei familiari in Romania.
L'indagine - che assume valore ancor più simbolico nella giornata internazionale dedicata all'eliminazione della violenza contro le donne - ha confermato come la criminalità organizzata di origine rumena è particolarmente impegnata sul territorio nazionale ed in quello europeo nell'attività di sfruttamento della prostituzione, affiancando peraltro alla tradizione modalità di svolgimento "per strada" le nuove forme di cd “prostituzione indoor”, al domicilio del consumatore-cliente, attraverso l'accompagnamento in auto da parte dei driver diffusa anche per ovviare alle restrizioni imposte dall'emergenza pandemica.
L'indagine ha preso le mosse dal controllo, eseguito il 16 gennaio scorso da personale del Commissariato di Bassano del Grappa, dell'autovettura condotta da L.A., a bordo della quale furono identificate tre donne rumene che le successive indagini hanno dimostrato attivamente coinvolte nell'esercizio della prostituzione.
L’accurata ripartizione dei compiti all'interno del sodalizio prevedeva la divisione in coppie sfruttatore/vittima che, pur dimostrando mobilità nelle province contigue, mantenevano la provincia di Vicenza come punto di riferimento stabile dal punto di vista logistico, disponendo di un appartamento nel Comune di Monticello Conte Otto all'interno del quale le "coppie" dimoravano, secondo una studiata alternanza.
L'organizzazione esercitava un rigido controllo su predeterminati tratti di "marciapiede" per la prostituzione delle vittime lungo la strada regionale 11, nella periferia di Vicenza, all'altezza dell'incrocio con via Retrone.
Il provvedimento di fermo si è reso necessario per il concreto pericolo di fuga degli indagati che intendevano spostare la propria attività illecita in altri paesi europei, segnatamente in Gran Bretagna ed in Germania.
In considerazione del carattere transnazionale del sodalizio sono stati intrattenuti e sono in corso di svolgimento - contatti di collaborazione investigativa con l'Autorità Giudiziaria di Romania, con il coordinamento di Eurojust.