Controlli nei mercatini d'antiquariato vicentini, sequestrati 18 manufatti in avorio senza certificazione
Si tratta di oggetti in avorio di elefante, tra cui gioielli, ciondoli, statuine e soprammobili. Nonostante la normativa internazionale e nazionale contro il bracconaggio, continuano a registrarsi numerose violazioni
Durante un’operazione di controllo nei mercatini d’antiquariato della provincia, i Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Vicenza hanno sequestrato 18 manufatti in avorio, venduti senza documentazione CITES che ne certificasse la provenienza legale.
Manca la documentazione
Questo intervento, volto a garantire l’applicazione della Convenzione di Washington contro il commercio illegale delle specie a rischio di protette, minacciate dal bracconaggio e dall’alto valore commerciale, hanno portato al sequestro di 18 oggetti realizzati in avorio di elefante, tra cui gioielli, ciondoli, statuine e soprammobili, tutti posti in vendita senza la necessaria documentazione CITES che ne attestasse la provenienza legale.
Un problema che persiste
Nonostante la normativa internazionale e le misure adottate dall'Unione Europea contro il bracconaggio e il commercio di avorio, continuano a verificarsi numerose violazioni. La Legge n. 150/1992, che regola l’applicazione della CITES in Italia, vieta gli scambi di avorio all'interno dell'UE, oltre all'importazione e all'esportazione per fini commerciali. Solo in rari casi, come per strumenti musicali o oggetti d'antiquariato, è possibile la vendita, previa presentazione di adeguata documentazione.
I Carabinieri Forestali, specializzati nella prevenzione del traffico di specie protette, sono gli unici autorizzati al rilascio delle certificazioni CITES per la riesportazione e la vendita legale di tali prodotti in Italia. Operando attraverso verifiche sistematiche, garantiscono un monitoraggio costante del commercio di specie minacciate e dei prodotti derivati.